Stefano Tacconi ricoverato d’urgenza per un emorragia cerebrale
L'ex portiere della Juventus e della Nazionale Italiana, Stefano Tacconi ha accusato un malore sabato pomeriggio, mentre era ad Asti
Momenti di apprensione quelli di milioni di tifosi di tutta Italia. Dalle prime ore del pomeriggio di ieri, si è diffusa la notizia del malore accusato da Stefano Tacconi, ex portiere della Juventus e della Nazionale Italiana, che lo ha costretto ad un ricovero in prognosi riservata. Innumerevoli i messaggi di supporto all’ex campione. Molto commovente quello del figlio Andrea.
L’ex calciatore, di ruolo portiere, aveva partecipato ad un evento svoltosi ad Asti nella serata dell’altro ieri, venerdì 22 aprile. L’indomani si è svegliato nella camera del suo albergo e subito dopo pranzo ha accusato un malore, probabilmente un’ischemia, che ha richiesto l’intervento urgente dei soccorritori medici.
Immediatamente è stato trasportato nell’ospedale di Asti, dove i medici gli hanno diagnosticato una emorragia cerebrale e posto in regime di prognosi riservata.
Da quello di Asti, l’ex calciatore che oggi ha 64 anni è stato poi trasportato in quello di Alessandria, dove si trova tutt’ora ricoverato nel reparto di Neurochirurgia.
Sono centinaia i messaggi apparsi nelle scorse ore sui social. Messaggi che fanno capire quanto apprezzato ancora sia Stefano Tacconi, nonostante siano passati molti anni dal suo ritiro.
A colpire particolarmente è stato quello pubblicato su Instagram da suo figlio Andrea. Il ragazzo, nella sezione storie del suo profilo ha pubblicato una bellissima foto insieme al papà e poi ha scritto:
Riprenditi Papi, sei un leone e vincerai anche questa battaglia!
Successivamente ne ha pubblicata un’altra per ringraziare tutti coloro che stanno dimostrando vicinanza alla sua famiglia in questi momenti difficili.
La carriera di Stefano Tacconi
Nato a Perugia nel 1957, ha iniziato a giocare a calcio fin da bambino, esordendo nelle giovanili dello Spoleto prima e dell’Inter poi.
Esordì tra i “grandi” nel 1976, a 23 anni, disputando il campionato di Serie D con lo Spoleto.
Gli anni successivi ha giocato nella Pro Patria, nel Livorno, nella Sanbenedettese e nell’Avellino, prima di approdare alla Juventus nel 1983.
La squadra bianconera è diventata la sua casa e con quella maglia addosso ha raggiunto le più grosse soddisfazioni della sua carriera. Con la squadra di Torino, in cui era arrivato per sostituire Dino Zoff, ha vinto la Coppa delle Coppe, la Coppa Uefa, la Coppa dei Campioni e svariati scudetti e premi nazionali.