Strage di Erba, arriva la condanna definitiva a 2 anni e mezzo di carcere, ma non per Rosa e Olindo

Strage di Erba: il Tribunale di Milano ha condannato Azouz Marzouk a 2 anni e mezzo di carcere per diffamazione

Mentre nel Tribunale di Brescia è in corso l’udienza per decidere sulla revisione del processo per la strage di Erba, dal Tribunale di Milano arriva una notizia su Azouz Marzouk, marito e padre di due delle quattro persone che quel giorno persero la vita. L’uomo è stato condannato in definitiva a 2 anni e mezzo di carcere per diffamazione. A cosa si riferisce la sentenza?

Strage di Erba condanna Marzouk

A circa 18 anni di distanza da quel terribile 11 dicembre del 2006, uno dei delitti più cruenti che si ricordi in Italia è tornato alla cronaca, la strage di Erba. I legali di Rosa e Olindo, i due coniugi ritenuti responsabili della mattanza che stanno scontando l’ergastolo, hanno presentato un’istanza per una eventuale revisione della condanna stessa. La prima parte di questa discussione c’è stata lo scorso primo marzo, la seconda e molto probabilmente ultima ci sarà invece il prossimo 16 aprile.

Nel frattempo, il Tribunale di Milano ha condannato Azouz Marzouk, marito e padre di Raffaella Castagna e Youssef Marzouk, due delle quattro vittime della strage, a scontare in via definitiva 2 anni e mezzo di carcare.

Strage di Erba condanna Marzouk

Il reato a lui contestato è quello di diffamazione, che lui avrebbe perpetrato nei confronti di Pietro e Giuseppe Castagna, i suoi ex cognati. I fatti risalgono al 2019, quando in un articolo di una testata online Azouz disse che il pluriomicidio in cui erano morti sua moglie e suo figlio avesse un fine economico.

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L’anno scorso i giudici della Corte d’Assise di Milano avevano condannato Marzouk a 2 anni e mezzo di carcere e al pagamento di un risarcimento di 70mila euro. I legali dell’uomo avevano poi presentato un ricorso in appello, che però è stato recentemente giudicato inammissibile. La condanna, dunque, è diventata definitiva.

Azouz tornerà in Tribunale a Brescia ad aprile per la seconda parte della discussione sull’istanza di revisione della condanna a Rosa e Olindo. Procedimento in cui lui si è costituito parte civile.