Strage di Paderno, cosa potrebbe succedere ora al 17enne che ha ucciso la famiglia
Il responsabile della strage di Paderno potrà essere riammesso in società
Riccardo, il 17enne responsabile della strage di Paderno, ha confessato il suo crimine. Il ragazzo ha fatto sapere di aver premeditato la strage da lui attuata e di vivere un grande disagio con il mondo circostante. Ha ammesso poi di nutrire il desiderio di combattere in Ucraina.
Ecco quali sono state le sue parole e che cosa si pensa in merito ad un suo ipotetico recupero.
La confessione della strage di Paderno
La strage di Paderno è al centro della scena, in quanto perpetrata da un ragazzino di soli 17 anni. Il ragazzo ha brutalmente assassinato il padre, la madre e il fratellino di 12 anni approfittando di una notte in cui tutti stavano riposando. Dopo il crimine avrebbe poi contattato i soccorsi e la polizia, confessando poco dopo quanto accaduto.
È seguito poi un lungo interrogatorio di circa 12 ore dove il 17enne si è dimostrato freddo e implacabile. La sua prima confessione è stata ritrattata, ma poco dopo Riccardo ha nuovamente ceduto. La colpa di quanto accaduto deriverebbe da un senso di estraneazione, elemento che l’avrebbe portato a sentirsi lontano da tutto e da tutti.
Riccardo, infine, non avrebbe agito a seguito di un raptus omicida, ma per via di un pensiero che coltivava da giorni. Tutto è quindi premeditato, in quanto il ragazzo aveva escogitato per filo e per segno come e quando togliere la vita ai suoi familiari.
Riccardo potrà essere recuperato?
Sono davvero tante le turbe psicologiche che gli esperti hanno individuato nella personalità di Riccardo. Tra le tante rivelazioni del giovane quella di andare a combattere in Ucraina. Anche questa esigenza deriverebbe da un malessere che opprimeva il ragazzo e che non gli permetteva di liberarsi di tutte quelle emozioni negative che da tempo lo stavano schiacciando.
Tra poche settimane Riccardo compirà 18 anni e già si parla di come il suo futuro verrà inevitabilmente segnato da questo fatto. Proprio per questo si parla della possibilità di recuperare il giovane, in quanto minorenne al momento dello svolgimento del crimine efferato.
Lo stesso discorso è stato fatto nel 2001 nei confronti di due giovani che hanno ucciso due persone a Novi Ligure. Parliamo di Erika e Omar, i quali avevano ucciso il fratellino minore e la madre della ragazza. I due ragazzi hanno ricevuto per anni il sostegno psicologico e questo gli ha permesso di ottenere una messa in prova per il reintegro in società.
Riccardo dovrà subire un processo, ma sarà molto difficile escludere ogni tipo di ripercussione in quanto era consapevole di quello che avrebbe fatto poiché premeditato fin nei più piccoli dettagli. Ricordiamo inoltre che il ragazzo non potrà più essere supportato da alcun familiare, in quanto è stato proprio lui a porre fine alla vita dei suoi affetti più cari.