Studentessa positiva al Covid in Friuli: tampone per compagni e insegnanti
Friuli, studentessa positiva al Coronavirus: tamponi di massa per compagni e insegnanti. Questo è il secondo caso dopo la riapertura delle scuole
Dopo il contagio alla scuola Marymount di Roma, una studentessa è risultata positiva al Covid in Friuli. La ragazza frequenta l’Istituto tecnico “Malignani” di Cervignano in provincia di Udine.
Secondo quanto si apprende, la studentessa era in classe per seguire i corsi di recupero. La sua positività è stata confermata dal dirigente scolastico dell’Isis Bassa Friulana, Oliviero Barbieri.
Studentessa positiva al Covid in Friuli, frequentava i corsi di recupero: tampone per i compagni e gli insegnanti
Subito dopo accertato il caso di positività, la scuola è stata momentaneamente chiusa per permettere agli addetti la sanificazione.
Gli alunni e gli insegnanti che in questi giorni hanno avuto contatti con la studentessa saranno sottoposti al tampone.
Il preside dell’istituto ha assicurato che nei prossimi giorni le attività didattiche proseguiranno online e la scuola rimarrà chiusa per tutto il tempo necessario alla sanificazione.
Oliviero Barbieri spiega:
“La studentessa era presente a scuola la mattina del 2 settembre. Una volta che ci è stata comunicata la positività al Covid, abbiamo contattato il Dipartimento di prevenzione, che ora effettuerà i test su 12-13 ragazzi che hanno assistito con lei alle lezioni e su due docenti.
In attesa degli esiti dei tamponi, i corsi di recupero proseguiranno online, poi ripartiremo in presenza“.
Coronavirus, la situazione in Italia
Il viceministro Pierpaolo Sileri a Coffee Break ha spiegato che i casi di Coronavirus sono in crescita ma la situazione al momento non è critica. Queste le sue parole:
“C’è una condizione di crescita, ma non critica, dei casi di Covid e gli ospedali non sono sotto stress.
Con l’arrivo della stagione fredda credo vedremo una circolazione più elevata del virus ma il Servizio sanitario nazionale è in grado di farvi fronte“.
Ed ha aggiunto:
“Dubito che avremo una seconda ondata epidemica così come l’abbiamo vista a febbraio-marzo, perché abbiamo imparato a convivere con il virus“.