Su quali smartphone funziona l’applicazione Immuni
Su quali smartphone funziona l'applicazione Immuni - Queste sono le quattro regioni dove partirà la sperimentazione dell'app
La situazione pandemica che sta vivendo non solo l’Italia ma il mondo intero, ha spinto le persone ad affrontare politiche di distanziamento sociale. I governi di tutto il mondo pensano a quali strumenti poter utilizzare per aiutare il proprio paese ed è nata l’app Immuni. Ecco su quali smartphone funziona l’app e quali sono le quattro regioni dove partirà la sperimentazione.
Al centro dell’attenzione in questi giorni troviamo l’app Immuni. Questa applicazione dovrebbe poter permettere di tracciare le persone positive al covid-19, e dovrebbe avvisare il possessore dello smartphone sul quale l’app è attiva, nel caso in cui rischi di entrare in contatto con una persona positiva.
Molti sono i dubbi, e le aspettative. Ma quali saranno i requisiti che dovranno avere gli smartphone per poterla scaricare?
Bending Spoons, il software house che lo ha sviluppato, ha fatto in modo che Immuni fosse compatibile con il numero più esteso possibile di smartphone: ricordiamo che affinché l’app svolga correttamente il proprio lavoro deve essere utilizzata da almeno il 60-70% dei cittadini.
Da un punto di vista di privacy, gli sviluppatori assicurano: nessun dato personale sensibile verrà inviato ai server centrali, ed il codice di identificazione è anonimo e non identifica la persona.
Chi ha uno smartphone Android deve avere almeno la versione 6.0 o successiva dell’OS mobile e i Google Play Services aggiornati alla versione 20.18.13. Chi ha un iPhone invece deve aggiornare lo smartphone a IOS 13.5 versione supportata da iPhone 11, 11 Pro. 11 Pro Max, iPhone Xs, iPhone Xs Max, iPhone X, iPhone Xr, iPhone 8, 8 Plus, iPhone 7, 7 Plus, iPhone 6s, iPhone 6s Plus, iPhone SE e iPhone SE 2020.
L’app Immuni è scaricabile attraverso il Google Play Store, o da App Store. Nei prossimi giorni sarà disponibile anche sull’App Gallery lo store online di Huawei.
Per attivare le notifiche dell’app è necessario configurarla ed attivare sia il bluetooth, sia il GPS. Questo per fare sì che lo smartphone possa scambiare i codici identificativi con altri dispositivi presenti nelle vicinanze.
La sperimentazione di questa app partirà in quattro regioni: Liguria, Puglia, Marche e Abruzzo. Per testarne l’efficacia dovremo dunque attendere i primi risultati statistici.