Titan: la dichiarazione della zia di Suleman, il 19enne morto nel sommergibile
Suleman, il 19enne morto sul Titan, secondo quanto raccontato da sua zia, era terrorizzato e non voleva partire insieme a suo padre
Alcune ore fa è arrivata la notizia ufficiale dei decessi dei 5 passeggeri del Titan, il sommergibile scomparso 5 giorni fa nell’oceano atlantico durante un’escursione verso il relitto del Titanic. A perdere la vita è toccato anche al 19enne Suleman Dawood, figlio di Shahzada Dawood, imprenditore pakistano che si trovava insieme al figlio a bordo del piccolo sottomarino della OceanGate.

Poche ore prima che venissero rinvenuti i resti del Titan e che venisse dunque accertato il decesso dei 5 passeggeri, Azmeh Dawood, rispettivamente zia e sorella di Suleman e Shahzada Dawood, ha rilasciato un’intervista telefonica all’emittente statunitense Nbc News.
La donna, pakistana ma residente ad Amsterdam, ha spiegato che il nipote 19enne non era affatto felice di fare quell’escursione, che era terrorizzato all’idea di farla, ma che aveva acconsentito solo per far contento suo padre.
Shazmada, ha spiegato la donna, era completamente ossessionato dal Titanic e aveva deciso di andare di persona fino al fondale oceanico per vederne da vicino il relitto.
Con lui aveva deciso di portare il figlio 19enne, festeggiando così la festa del papà, che in Pakistan coincideva proprio per lo scorso week end.
Il dramma del Titan

Cinque giorni fa si diffondeva la notizia della scomparsa dai radar del Titan, un piccolo sommergibile di proprietà della OceanGate, una società che si occupa di organizzare escursioni sottomarine.
Il piccolo mezzo si era inabissato con a bordo 5 persone, con l’obiettivo di arrivare a 3800 metri di profondità nell’oceano atlantico del nord, per visitare da vicino il relitto del Titanic, il transatlantico affondato nell’aprile del 1912.
Fin da subito le autorità statunitensi e canadesi, supportate da altre organizzazioni estere, hanno iniziato le ricerche mettendo in campo tutte le risorse disponibili, compreso un sottomarino della Nato di ultimissima generaizione.

La loro è stata una corsa contro il tempo, considerando che l’ossigeno disponibile per i 5 dispersi gli sarebbe bastato per un massimo di 96 ore.
Nel pomeriggio di ieri, tuttavia, è arrivata la notizia dei decessi dei 5 passeggeri.
La Guardia Costiera statunitense ha spiegato che sono rimasti vittime di una catastrofica implosione, un’ora e trenta minuti dopo l’inizio della missione.
Il Titan sarebbe finito distrutto per la immensa pressione dell’acqua, che ha causato i decessi dei 5 dispersi in pochi centesimi di secondo.
I corpi non sono stati recuperati, mentre i rottami del sommergibile si troverebbero sparsi vicino al relitto del Titanic.