Tragedia a Cisterna Di Latina: carabiniere spara a moglie e figlie
Luigi Capasso, un appuntato dei carabinieri, ha sparato alla moglie e ha ucciso le due figlie di 8 e 14 anni. Il fatto è avvenuto a Cisterna Di Latina. L’uomo che era in servizio a Velletri, ha finito il suo turno di lavoro, è tornato a casa ed ha aspettato la moglie di 39 anni nel garage e le ha sparato con la pistola d’ordinanza.
Tutto è successo questa mattina intorno alle 5. I due, che erano in procinto di separarsi, sembra che prima della tragedia stessero avendo l’ennesima litigata. Così l’uomo ha estratto la pistola e sparato 3 volte alla donna ferendola a morte sulla scapola, sull’addome e sul viso. Capasso qualche giorno fa aveva postato su Facebook queste parole: “Non dire mai a me non accadrà, tutto capita anche quello che non avresti mai immaginato”. Una testimone ha raccontato di aver sentito i colpi di pistola: “Abbiamo sentito i colpi di pistola e ci siamo affacciati. La signora si lamentava, era a terra cosciente e ci ha detto che era stato il marito. Ci ha anche detto che le aveva preso la borsa e che temeva per le figlie. Abbiamo chiamato i carabinieri e l’ambulanza che sono arrivati in pochi minuti”.
L’uomo si era barricato in casa per 9 ore, ma molto probabilmente aveva già ucciso le due figlie. I carabinieri hanno fatto irruzione nel suo appartamento, ma era ormai troppo tardi: Capasso è stato trovato a terra morto. Le trattative si erano già interrotte da circa un’ora. Uno scoppio di un colpo di pistola è stato udito intorno alle 13:40, quello con cui l’uomo ha deciso di togliersi la vita.
Nel frattempo la moglie in condizioni gravissime è stata trasportata all’ospedale San Camillo dove si trova in prognosi riservata. L’avvocato della moglie che stava lavorando alla loro separazione ha dichiarato: “Avevo incontrato le bambine qualche tempo fa ed erano terrorizzate dal padre.
La situazione tra la coppia era tesa e la situazione si era per così dire aggravata quando a settembre lui ha aggredito la moglie davanti alla Findus, suo luogo di lavoro, tanto che sono dovuti intervenire i colleghi di lei a sua difesa.
Ed in precedenza l’aveva aggredita anche a casa davanti alle bambine. Dopo l’episodio di settembre lei ha deciso di separarsi e lui andò via da casa. Si sono susseguiti diversi tentativi di riavvicinamento ma tutti vani. Lui si faceva trovare sotto casa, la seguiva, uno stalker insomma cercava di incontrarla, ma lei, anche su mio consiglio, ha sempre rifiutato tutti gli incontri.
Anche quando lui ha svuotato il conto corrente comune e disse che le avrebbe dato i soldi se acconsentiva ad incontrarlo. Mai avvenuto. E’ sempre stata attentissima, molto prudente”