Tragedia a Sharm ed Sheik, strani vomiti e malesseri, bimbo di 6 anni morto in vacanza: il padre è in gravi condizioni
Dramma in vacanza, bimbo di 6 anni perde la vita dopo aver avuto uno strano vomito: anche il papà è in gravi condizioni
Una vera e propria tragedia è quella che sta vivendo una famiglia originaria di Palermo, che era andata in vacanza a Sharm ed Sheik. Il loro bimbo di 6 anni dopo aver accusato strani vomiti insieme ai suoi genitori, è morto in ospedale, perché la cura non ha dato gli effetti sperati.
Il papà purtroppo si trova ricoverato nel reparto di terapia intensiva e la mamma, incinta è in nosocomio, ma non è in gravi condizioni. Lo zio ha voluto fare un disperato appello.
Stando alle informazioni rese note da alcuni media locali, la tragedia si è consumata lo scorso lunedì 4 luglio. Precisamente in un ospedale di Sharm El Sheik, in Egitto.
La famiglia si era recata in quel resort per una vacanza. Lo scopo era proprio quello di passare del tempo insieme, all’insegna del divertimento e della spensieratezza. Tuttavia, nella giornata di venerdì 1 luglio è avvenuto l’impensabile.
Tutti e 3 i membri della famiglia nella mattina di quel giorno hanno iniziato a vomitare e la sostanza era di colore giallo. Hanno lanciato tempestivamente l’allarme ai sanitari, che li hanno trasportati d’urgenza in ospedale.
Purtroppo per il piccolo chiamato Andrea Mirabile di appena 6 anni, la cura non ha portato agli effetti sperati. Ha perso la vita dopo essere arrivato in clinica una seconda volta. Il padre è in terapia intensiva e anche lui è in gravi condizioni. Si ipotizza che il tutto sia avvenuto per un’intossicazione alimentare. Lo zio materno Roberto Manosperti ha raccontato l’accaduto al quotidiano locale PalermoLive.
Il racconto dello zio del bimbo di 6 anni morto in vacanza
I primi sintomi che hanno manifestato mia sorella, mio cognato e mio nipote di 6 anni si sono presentati venerdì scorso, primo luglio, di mattina. In particolare in forma più pesante il bambino ed il papà. Si trattava di vomito persistente, di colore giallo, che sapeva di cloro.
A questi sintomi si accompagnava un profondo senso di spossatezza. Poi il giorno stesso, a pranzo, sono stati accompagni in una struttura che loro chiamano ‘clinica’, ma in realtà è una sorta di ambulatorio o guardia medica. Gli hanno fatto una flebo e li hanno rimandati in camera, continuando a vomitare.
I malesseri non passavano. Così sono tornati in ‘clinica’, dove mio nipote di sei anni ha fatto appena in tempo ad arrivare prima di morire. Se n’è andato tra le braccia della madre. Abbiamo anche convocato un avvocato egiziano che parla italiano. Si presume infatti che ci possano essere state delle negligenze. Mia sorella vuole solo tornare in Italia.