Tragedia nel B&B di Napoli, chi era Emanuela Chirilli e com’è morta la giovane di 28 anni

Incendio mortale in un b&b di Napoli: Emanuela Chirilli, 28 anni, originaria di Lecce, è deceduta per asfissia. Indagini in corso su cause e malfunzionamenti dell'impianto elettrico.

Un tragico evento ha scosso la comunità di Lecce e Napoli. Emanuela Chirilli, una giovane di 28 anni originaria di Maglie, è deceduta a seguito di un incendio nel bed and breakfast dove alloggiava a Napoli. La ragazza, che si trovava in città per un breve soggiorno, è stata trovata senza vita nella sua camera. Un caso che ha suscitato immediata attenzione da parte delle autorità e dei media.

La vittima: Emanuela Chirilli

Emanuela Chirilli era una giovane originaria di Maglie, in provincia di Lecce, e avrebbe compiuto 28 anni tra un mese. Era in viaggio da sola e aveva prenotato una sola notte al “Covo degli Angioini”, situato al civico 84 di piazza Municipio. La ragazza era arrivata a Napoli il giorno precedente e stava programmando di tornare a casa il giorno dopo. La madre, ignara del viaggio della figlia, credeva che Emanuela si trovasse a Lecce, dove risiedeva da tempo. Il sindaco di Maglie, Ernesto Toma, ha confermato che la giovane era stata seguita dai servizi sociali fino all’età di 18 anni. La famiglia è stata informata del tragico evento dai carabinieri della Compagnia di Maglie. La ragazza probabilmente è morta asfissiata, ma sarà l’autopsia a fornire ulteriori dettagli

Nei suoi profili social, Emanuela condivideva frequentemente la sua passione per i viaggi, postando video e foto che la ritraevano in diverse località. Recentemente aveva visitato Budapest con alcune amiche. La giovane aveva completato un corso di formazione nel 2020 presso il Cefass di Lecce, che le aveva permesso di lavorare come assistente all’infanzia in asili nido e scuole materne. La sua scomparsa ha lasciato un vuoto incolmabile tra amici e familiari.

Incendio al bed and breakfast in piazza Municipio

Le fiamme sono divampate intorno alle 4 del mattino del 29 novembre. I vigili del fuoco, intervenuti prontamente, hanno dovuto accedere alla stanza della vittima attraverso una finestra al settimo piano dell’edificio. Una volta entrati, hanno trovato il corpo di Emanuela senza vita, probabilmente a causa di asfissia. La Procura di Napoli ha aperto un’inchiesta per determinare le cause dell’incendio, e la salma è stata messa a disposizione dell’autorità giudiziaria per l’autopsia.

Le indagini sono condotte dal commissariato Decumani della Polizia di Stato, in collaborazione con la Squadra Mobile della Questura di Napoli e quella di Lecce. È stato avviato un approfondito esame tecnico per verificare eventuali malfunzionamenti, in particolare sull’impianto elettrico e sui sistemi antincendio della struttura. Parallelamente, si stanno effettuando controlli sulle autorizzazioni della struttura per accertare la conformità alle normative vigenti.

Le indagini e le possibili cause del rogo

Il rogo, secondo le prime indiscrezioni, potrebbe essere stato causato da un guasto all’impianto elettrico. Durante un sopralluogo effettuato dai vigili del fuoco, è stata rinvenuta una multipresa gravemente danneggiata, da cui potrebbero essere partite le fiamme. È plausibile che l’incendio abbia colto Emanuela mentre dormiva, rendendo impossibile ogni tentativo di fuga. Gli inquirenti stanno ora valutando tutti gli aspetti tecnici e normativi afferenti alla sicurezza della struttura, per garantire che simili tragedie non si ripetano in futuro.

La comunità di Lecce e quella di Napoli sono in lutto per la perdita di una giovane vita. La notizia ha suscitato una forte emozione e richieste di maggiore sicurezza negli ambienti di soggiorno. Le autorità locali si sono impegnate a garantire una rapida conclusione delle indagini per fare chiarezza su quanto accaduto e per fornire risposte concrete alla famiglia della vittima.