Tragedia, turisti intossicati da monossido, il bilancio è molto grave: dove e cosa è successo
Un turista di 36 anni è deceduto e tre altri sono in gravi condizioni per intossicazione da monossido di carbonio in una villa a Cefalù, probabilmente a causa di esalazioni da un camino
Un grave incidente si è verificato a Cefalù, nel Palermitano, dove quattro turisti sono stati colpiti da intossicazione da monossido di carbonio all’interno di una villa. Tragicamente, uno di loro, un uomo di 36 anni, ha perso la vita. Gli altri tre, in condizioni critiche, sono stati trasportati in ospedale per ricevere cure appropriate, inclusi trattamenti in camere iperbariche.
Dettagli sull’incidente a Cefalù
Il drammatico evento è avvenuto in una villa a Cefalù, dove i turisti, di nazionalità tedesca, sono stati trovati intossicati. Le autorità locali hanno confermato che la vittima deceduta aveva 36 anni. I tre sopravvissuti, un uomo di 63 anni e due donne di 34 e 60 anni, sono stati immediatamente soccorsi e ricoverati negli ospedali di Partinico e Cefalù, dove sono stati dichiarati in codice rosso a causa della gravità delle loro condizioni.
Quando i Vigili del Fuoco sono intervenuti, hanno notato che il camino della villa era ancora fumatore, suggerendo che le esalazioni provenienti dalla brace potrebbero essere la causa principale dell’intossicazione. Gli operatori hanno immediatamente avviato le operazioni di soccorso per garantire la sicurezza degli altri eventuali presenti in loco e per verificare le condizioni della struttura.
Altri casi di intossicazione da monossido di carbonio in Italia
Questo tragico incidente non è un caso isolato in Italia. Negli ultimi tempi, si sono registrati diversi episodi mortali legati all’intossicazione da monossido di carbonio. Un esempio recente è quello di una donna di 66 anni, deceduta a Forni di Sopra, in provincia di Udine, a seguito di esalazioni tossiche. Il marito della donna, 73 anni, e la figlia di 28 anni, entrambi intossicati, erano stati portati in ospedale. La situazione è stata segnalata dal fidanzato della giovane, che ha allertato i soccorritori dopo aver ricevuto messaggi preoccupanti.
In un altro episodio avvenuto il 19 dicembre, tre membri di una famiglia, un uomo, una donna e un bambino di 11 anni, sono stati trovati morti nella loro abitazione a San Felice a Ema, nei pressi di Firenze. Le indagini hanno rivelato che anche in questo caso le vittime erano state colpite da esalazioni di monossido di carbonio. La figlia di sei anni della coppia è riuscita a salvarsi e, dopo un ricovero urgente all’Ospedale pediatrico Meyer, le sue condizioni sono migliorate, anche se inizialmente erano gravi.
Implicazioni per la sicurezza e prevenzione
Questi incidenti evidenziano l’importanza della sicurezza domestica e della prevenzione in relazione all’uso di camini e stufe. È fondamentale garantire un’adeguata ventilazione negli ambienti chiusi e controllare periodicamente i dispositivi di riscaldamento per evitare il rischio di intossicazione. Le autorità sanitarie e i vigili del fuoco raccomandano di installare rilevatori di monossido di carbonio nelle abitazioni e di seguire le linee guida per l’uso sicuro di apparecchi a combustione.
La sensibilizzazione della popolazione riguardo ai pericoli legati al monossido di carbonio è cruciale, poiché questo gas è inodore e incolore, rendendo difficile la sua rilevazione. Incidenti come quello di Cefalù devono servire da monito per tutti, affinché si adottino comportamenti preventivi e si rispettino le normative di sicurezza per tutelare la vita e la salute delle persone.