Il Trentino-Alto Adige diventa zona rossa, ma altre regioni sono ancora a rischio
Torna il lockdown anche in Trentino-Alto Adige. La regione diventa ufficialmente zona rossa, ma con essa anche altre rischiano di cambiar colore
A meno di una settimana dall’uscita del nuovo DPCM un’altra regione diventa zona rossa. È il caso del Trentino-Alto Adige. A confermare la notizia, il governatore regionale Arno Kompatscher in un’intervista all’Ansa.
L’andamento epidemiologico con i numeri in costante crescita e il sempre maggior numero di comuni dichiarati zona rossa lo impongono. E’ inutile ormai applicare due provvedimenti diversi.
La regione dunque vieterà spostamenti non necessari tra i comuni. Come nelle altre zone in lockdown saranno consentiti gli spostamenti solo per motivi di salute, lavoro e studio.
Tuttavia, non solo il Trentino-Alto Adige, ma anche altre regioni rischiano di cambiar colore. Una nuova riunione si è tenuta oggi e i dati e le analisi dell’andamento della curva epidemiologica non promette bene.
Tra le regioni a rischio rosso ci sarebbero la Campania e la Liguria, mentre avanza l’ipotesi che la Toscana, l’Emilia-Romagna, il Veneto e il Lazio possano diventare arancioni.
Proprio oggi inoltre le immagini provenienti dalla Campania sono state allarmanti. In una domenica di sole in tanti si sono concessi una passeggiata sul lungomare. Ma anche nelle altre regioni gialle la domenica di sole ha favorito le uscite.
L’appello del Ministro della Salute Roberto Speranza è che si torni allo spirito di Marzo. Si devono ridurre le relazioni sociali anche se non si è in totale lockdown.
È proprio nelle occasioni in cui si abbassa la guardia che il virus si diffonde. In occasione di un’intervista al programma di Rai3 a In mezz’ora in più, l’uomo ha spiegato:
Ci sono le ordinanze dei ministri e dei presidenti di Regione, c’è il lavoro straordinario dei sindac, ma deve tornare lo spirito di consapevolezza di marzo. Il virus circola dappertutto e stare in una zona gialla non significa stare in un porto sicuro, perché le difficoltà ci sono in tutti i territori.
Se non invertiamo la curva il nostro sistema sanitario andrà in crisi. Non possiamo dire che tra qualche settimana sarà tutto a posto se al contempo non rivolgiamo un messaggio molto forte alla responsabilità dei cittadini. Dobbiamo ridurre drasticamente le relazioni sociali.
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