Uccisa dall’ex prima della laurea, istituito un premio in memoria di Giulia Cecchettin
Istituito un premio in memoria di Giulia Cecchettin nel suo stesso ateneo: è rivolto solo alle studentesse
Hanno deciso di istituire un premio in memoria di Giulia Cecchettin, la 22enne che ha perso la vita poco prima della sua laurea dal suo ex fidanzato Filippo Turetta. A riceverlo saranno ben 10 studentesse dello stesso ateneo che lei frequentava.
La ragazza ha perso la vita lo scorso 11 novembre, per mano del suo ex fidanzato. Solo pochi giorni dopo avrebbe dovuto discutere la sua tesi, dopo anni di studi.
Di conseguenza, l’università di Padova in memoria di Giulia Cecchettin, ha deciso di dare a 10 studentesse un premio di mille euro. Ad altre cinque invece, un premio di 5 mila euro.
Questa iniziativa è stata voluta appunto dallo stesso ateneo, attraverso il programma “Imprenditoria Femminile”. Rivolta proprio alle ragazze, che si dovranno laureare in quell’università all’indirizzo di Ingegneria Biomedica.
Lo stesso Ministero delle Imprese e del Made in Italy, con risorse del PNNR, finanzierà questo progetto. Hanno deciso di promuovere questo progetto per sostenere le donne nella scelta di questi corsi, nelle materie scientifiche e tecnologiche.
Il delitto di Giulia Cecchettin, commesso dal suo ex fidanzato
Giulia Cecchettin purtroppo ha perso la vita nella sera dell’11 novembre. Era uscita con il suo ex fidanzato Filippo Turetta, per andare al centro commerciale, a scegliere il vestito della sua laurea.
Da quel momento però, non ha mai fatto rientro nella sua abitazione. I familiari la mattina successiva hanno subito denunciato la scomparsa alle forze dell’ordine ed è proprio in quelle ore che hanno scoperto, che con lei non era rientrato a casa anche il suo ex Filippo Turetta.
Solo 7 giorni dopo, nella mattina di sabato 18 novembre, che hanno trovato il corpo della ragazza in una zona boschiva vicino al lago di Barcis. Ha perso la vita dopo lui le avrebbe inferto circa 20 fendenti, questo è ciò che è emerso dall’autopsia.
Filippo è stato poi fermato sull’autostrada vicino Lipsya. Era fermo sulla corsia di emergenza, dopo che era rimasto senza benzina. Nel suo interrogatorio con il pm, ha confessato il delitto ed ora si trova rinchiuso nella casa circondariale di Verona.