Ugo Russo, la testimonianza del complice di 17 anni
NAPOLI, 15enne ucciso. Ecco la versione del complice, il 17enne alla guida del motorino.
La tragedia della morte di Ugo Russo, il 15enne di Napoli morto per mano di un giovane carabiniere di 23 anni, che gli ha sparato due colpi di pistola, dopo che il ragazzo gli ha puntato una pistola, poi rivelatasi un giocattolo, ha scosso l’opinione pubblica. Il carabiniere, divenuto tale da soli tre mesi, si trovava in macchina con la sua ragazza, quando due persone in motorino lo hanno minacciato, pretendendo il rolex che aveva al polso. il giovane agente ha dichiarato di aver sparato tre colpi, due dei quali hanno colpito Ugo Russo, poiché era convinto che il 15enne avesse fatto partire il colpo in canna.
Il complice che guidava il motorino, è un ragazzo di 17 anni, adesso in stato di fermo con l’accusa di tentata rapina. E’ stato interrogato dalle forze dell’ordine e questo è quanto ha dichiarato:
“Guidavo il motorino, non è mio. Mi sono fermato a due tre metri dalla macchina del ragazzo. A quel punto Ugo è sceso e gli ha chiesto l’orologio. Lui ha fatto il gesto per sfilarselo e poi ha sparato. Non ha detto di essere un carabiniere.
Il primo colpo ha raggiunto Ugo al petto, tanto da farlo sbalzare indietro. Si è girato per tornare verso di me, ma poi il secondo proiettile lo ha preso alla testa. Sono stati esplosi altri due colpi, credo verso di me e infatti sono scappato via. Sapevo che per Ugo non c’era nulla da fare, così sono andato a casa di mia nonna.
Dopo un paio d’ore mi hanno trovato i Carabinieri”, ha concluso il 17enne.
La famiglia di Ugo Russo è sovrastata dal dolore e adesso pretende giustizia. Dopo l’accaduto si sono recati in ospedale e presi dalla rabbia, hanno devastato l’ospedale, tanto che gli operatori sanitari sono stati costretti a chiudere il pronto soccorso.
Notizia in aggiornamento.