Valanga a Cortina: finite le speranze per Abel Ayala Anchundia ed Elisa De Nardi, è successo sotto gli occhi del fratello

Due sciatori, Abel Ayala e Elisa De Nardi, sono morti dopo essere stati travolti da una valanga a Forcella Giau; un terzo sciatore è ricoverato ma non in pericolo di vita.

Un tragico incidente ha colpito la comunità degli appassionati di montagna, con la morte di due sciatori travolti da una valanga nella zona di Forcella Giau, un noto valico alpino delle Dolomiti, avvenuto il 16 marzo 2025. Abel Ayala Anchundia, 38 anni, ed Elisa De Nardi, 40, sono deceduti dopo essere stati estratti dalla neve e trasportati in ospedale. Il terzo sciatore coinvolto, il fratello di Elisa, è attualmente ricoverato ma non è in pericolo di vita. Questo evento ha sollevato preoccupazioni riguardo alla sicurezza delle attività in montagna, specialmente in condizioni meteorologiche avverse.

La dinamica dell’incidente

Il drammatico evento si è verificato nella giornata di domenica 16 marzo, quando tre sciatori sono stati sorpresi da una valanga mentre si trovavano nella zona di Forcella Giau. Abel Ayala Anchundia e Elisa De Nardi, entrambi appassionati di montagna, sono stati trovati in condizioni critiche. Dopo essere stati recuperati dal Soccorso Alpino, sono stati immediatamente trasportati in ospedale, dove purtroppo sono deceduti a causa di ipotermia profonda e arresto cardiaco. Il terzo sciatore, un uomo di 51 anni, è stato anch’esso coinvolto nell’incidente ma è stato recuperato in condizioni relativamente stabili.

Il fratello di Elisa è stato soccorso da un quarto compagno di escursione, il quale ha lanciato l’allerta per richiedere l’intervento dei soccorritori. Questo gesto ha probabilmente contribuito a salvare la vita al 51enne, che si trovava in difficoltà. L’operazione di recupero è stata complessa e ha richiesto l’intervento di un elicottero del Suem di Pieve di Cadore, che ha portato sul posto un’équipe medica specializzata e un’unità cinofila.

Intervento dei soccorritori

Circa 40 soccorritori hanno partecipato alle operazioni di salvataggio, impegnandosi per diverse ore nel tentativo di localizzare i tre sciatori. La situazione è stata complicata dalle condizioni meteorologiche avverse, che hanno ostacolato ulteriori interventi aerei. Nonostante questo, l’elicottero del Suem è riuscito a atterrare, consentendo al personale medico di intervenire rapidamente. Abel Ayala Anchundia, di origine ecuadoriana e residente a Vittorio Veneto, è stato trovato sotto due metri di neve e, nonostante le manovre di rianimazione, è deceduto in ospedale dopo alcune ore critiche.

La ricerca della terza sciatrice, Elisa De Nardi, è stata ancora più complessa. Era sepolta sotto una coltre di tre metri di neve. Fortunatamente, l’unità cinofila è riuscita a individuare il luogo dove si trovava, permettendo ai soccorritori di scoprire la sua posizione. Tuttavia, quando è stata recuperata, la sua temperatura corporea era scesa a 28 gradi, e nonostante gli sforzi dei medici, è deceduta a causa dei traumi riportati.

Impatto sulla comunità e misure di sicurezza

Questo tragico evento ha suscitato un forte impatto sulla comunità degli sportivi e degli appassionati di montagna. Gli incidenti legati a valanghe, soprattutto in alcune aree montane, pongono interrogativi sulla sicurezza delle escursioni in condizioni invernali. Gli esperti raccomandano di prestare attenzione alle previsioni meteo e di adottare misure preventive, come l’utilizzo di dispositivi di localizzazione, per ridurre i rischi durante le attività all’aperto.

Inoltre, la tragedia ha evidenziato l’importanza del soccorso alpino e delle squadre di emergenza, che operano in condizioni difficili per garantire la sicurezza degli escursionisti. La comunità sarà chiamata a riflettere su come promuovere una maggiore consapevolezza riguardo ai rischi associati a tali attività e a migliorare le misure di sicurezza per il futuro.