Vede un corpo dentro un furgone e cerca di prestare soccorso, poi la terribile scoperta: cosa è successo
Un passante vede un corpo riverso dentro un furgone e cerca di prestare soccorso: quello che trova è sconvolgente
Uno sconvolgente episodio ha scosso la tranquilla comunità di Bigolino, frazione di Valdobbiadene, la mattina dell’11 agosto. Una giovane ha visto una sagoma accasciata all’interno del veicolo e ha deciso di intervenire pensando di dover soccorrere una persona colta da malore. La sua scoperta è stata agghiacciante. La ragazza ha aperto la portiera del furgone, l’aria pesante e l’odore hanno immediatamente rivelato la gravità della situazione. L’uomo era già morto da tempo, probabilmente a causa di un malore causato dal caldo estremo che ha colpito la zona negli ultimi giorni.
Mimmo Tres, un uomo di 40 anni originario di Belluno, era senza vita all’interno del suo furgone, un Renault Kangoo rosso, parcheggiato in via Erizzo. Il corpo dell’uomo, ormai privo di vita da almeno 12 ore o forse addirittura da due giorni. Il furgone, chiuso dall’interno, conteneva ancora le chiavi, il cellulare e i documenti di Tres, segno che nulla sembrava fuori posto. Sul corpo, riporta Il Gazzettino, non sono stati rilevati segni evidenti di violenza. Al momento si esclude l’ipotesi di un’aggressione. Tuttavia, per chiarire le cause esatte del decesso, sarà disposta un’autopsia.
Sul posto sono intervenuti i soccorritori del Suem 118, i vigili del fuoco e i carabinieri, i quali hanno aperto il veicolo per permettere la rimozione della salma e condurre i rilievi necessari. Il furgone è posto sotto sequestro per ulteriori accertamenti. Alcuni residenti hanno riferito che il veicolo era parcheggiato in quel luogo già da venerdì, ma nessuno si era accorto della presenza del corpo fino al momento della terribile scoperta.
Mimmo Tres viveva a Campo San Pietro di Mel, una frazione di Borgo Valbelluna, insieme ai genitori Sergio ed Enza Ferrighetto. Nato nel 1984, lavorava da anni presso lo stabilimento Luxottica di Agordo. La notizia della sua perdita ha sconvolto quanti lo conoscevano. Un suo amico, che lo attendeva venerdì sera per bere una birra insieme, ha raccontato con dolore:
“Lo aspettavo per bere una birra, non è arrivato e non mi rispondeva più al telefono. Ora capisco il motivo”.
Gli inquirenti cercano di fare luce su quanto accaduto e di trovare risposte a una morte che, per la sua tragicità e solitudine, ha scosso profondamente tutti.