Vidugulfo, neonata di 50 giorni trovata morta nella culla: inutili i soccorsi
Vidifulgo, neonata di 50 giorni trovata morta nella sua culla: i genitori hanno cercato di rianimarla ma i loro tentativi sono risultati vani
Un vero e proprio dramma è avvenuto nella serata di mercoledì 19 agosto, a Vidigulfo, in provincia di Pavia. Una neonata di appena 50 giorni, è stata trovata morta nella sua culla. I genitori, disperati, hanno chiesto l’intervento dei soccorritori, ma per la piccola ormai non c’era più nulla da fare.
Una tragedia che ha sconvolto non solo i familiari della bimba, ma anche tutta la popolazione. Il sindaco ha deciso di dare il suo supporto alla madre e al padre.
Secondo le informazioni che sono state rese note, la mamma, una ragazza ancora minorenne, dopo aver allattato la figlia, l’ha adagiata nel suo lettino per riposare.
Fino a quel momento non aveva mostrato segni di malessere e sembrava essere in buona salute. Però quando la giovane è andata a controllare nella culla, si è accorta che non respirava più. Il compagno, di appena 19 anni, è subito intervenuto ed ha allertato immediatamente i soccorritori.
I medici del 118 hanno cercato di dare le indicazioni telefonicamente ai genitori, per rianimare la bambina. Però nonostante i loro tentativi, il cuore della piccola non ha mai ripreso a battere.
Morta neonata di 50 giorni: le ipotesi
I soccorritori intervenuti nell’abitazione, non hanno potuto far nulla per salvarla. Hanno cercato di rianimarla anche loro, ma dopo pochi minuti dal loro arrivo, ne hanno potuto costatare solamente il decesso.
Secondo quanto emerso dai primi accertamenti medico legali, la morte della neonata di soli 50 giorni, sembra essere legata proprio alla SIDS, la cosiddetta sindrome della morte in culla dell’infante. Un fenomeno comune, ma che ancora oggi la comunità scientifica non riesce a spiegare.
Il sindaco, Domenico Bortuzzi, su questo dramma ha dichiarato: “Appena rientrato dalla vacanze ho ricevuto questa terribile notizia.
Cercheremo in ogni modo, di stare vicino ai genitori, perché immaginiamo possano aver bisogno del sostegno di un’intera comunità, per affrontare un dolore immenso come quello che stanno provando adesso!”