Vincenza Angrisano: la confessione del marito Luigi Leonetti
Luigi Leonetti ha confessato l'omicidio della moglie Vincenza Angrisano: cosa ha detto il 52enne nel corso dell'interrogatorio in caserma
Intercettato dalla stampa, il legale difensore di Luigi Leonetti, assassino reo confesso della moglie Vincenza Angrisano, ha raccontato quanto detto dal suo assistito nel corso dell’interrogatorio a cui è stato sottoposto nella notte scorsa. L’uomo sarebbe scosso, fortemente preoccupato per i suoi figli. Stando a quanto detto da lui, non avrebbero assistito al delitto.
Dopo 14 anni di matrimonio, Vincenza Angrisano aveva deciso di mettere fine alla relazione con suo marito, il 52enne Luigi Leonetti.
Da qualche settimana vivevano da separati in casa e la donna aveva già avviato tutte le pratiche per la separazione e il divorzio.
Quella decisione, però, evidentemente non andava giù all’uomo che ieri pomeriggio, al culmine dell’ennesimo litigio, ha impugnato un coltello e ha colpito la moglie fino ad ucciderla.
Successivamente ha chiamato il 118 richiedendo il loro intervento, ma quando sono arrivati sul posto, insieme ai Carabinieri, per Vincenza non c’era già più nulla da fare.
L’arresto e la confessione del marito di Vincenza Angrisano
All’arrivo dei Carabinieri nella abitazione, Luigi Leonetti non ha opposto alcuna resistenza all’arresto. È stato arrestato e trasportato nella caserma di Andria, dove ha ammesso di aver ucciso sua moglie.
Il primo interrogatorio a cui è stato sottoposto l’uomo si è prolungato fino alle 5:00 del mattino. Al suo fianco, il suo legale difensore, che all’uscita ha spiegato quanto dichiarato dal suo assistito.
Ha confessato di aver ucciso la moglie ma ha ripetuto che i loro figli non hanno assistito all’omicidio. L’ho lasciato poco prima delle cinque del mattino di oggi, dopo l’interrogatorio in caserma durato quasi un’ora. Ha fornito agli inquirenti la sua versione dei fatti. Piange di continuo ed è preoccupato per i figli.
Già. I figli. Due bambini di 6 e 8 anni la cui vita è stata completamente stravolta in pochi attimi. Le vere vittime, insieme alla mamma, di questa insensata tragedia.
Per loro si stanno mobilitando già le associazioni, alcune colleghe di Vincenza e i familiari stessi.
Voglio fare ciò che avrebbe voluto fare lei: proteggere i suoi figli, dargli un futuro più sereno possibile, farli studiare e non fargli mancare nulla. Per questo ho pensato di raccogliere dei fondi.
Queste le parole scritte in un post sui social da un’amica della 42enne.
Una collega invece ha scritto: “Siamo un esercito di donne, noi grideremo per te Vincenza. Non faremo tacere il tuo nome, faremo rumore“.