Vincenzo De Luca propone il coprifuoco alle 22. La Campania alle strette
Vincenzo De Luca, il governatore della Campania, non molla. Il politico ha emanato nuove restrizioni per la Regione
Vincenzo De Luca non si arresta. Il Governatore della Campania continua a mettere restrizioni per la sua Regione pur andando contro il parere del governo. Dopo l’ordinanza di ieri arriva un’altra stretta.
Vincenzo De Luca propone quindi un coprifuoco alle 22 anche in previsione del weekend di Halloween. Già ieri, il governatore ha chiuso scuole e università fino alla fine di ottobre.
Come aveva preannunciato, sopra i 1000 contagi la Campania avrebbe preso delle precauzioni ben più dure rispetto a quelle nazionali. Oggi, arrivano le nuove regole anche in vista del weekend prossimo:
Chiuderemo tutto alle 22 a fine ottobre, soprattutto in vista di Halloween che è un monumento all’idiozia, una americanata. Ed è possibile che bloccheremo la mobilità dopo mezzanotte.
Sentiremo il Viminale, perché se decidiamo una misura del genere occorrono controlli e sanzioni rigorose. Chi diffonde l’epidemia non usando le mascherine deve essere considerato autore di un reato. Con questi numeri non si può scherzare. L’obiettivo è tenere in piedi 80-90 per cento delle attività economiche, se la gente ci aiuta indossando le mascherine ed evitando uscite irresponsabili di notte. Ci sono esercizi commerciali che pur di guadagnare 200 euro in più una sera danneggiano tutti.
L’ordinanza della chiusura della vuole non è piaciuta alla ministra Azzolina. La donna ha mandato online una petizione per far riaprire le scuole e ora ha raggiunto già le 4.000 firme.
Tuttavia, le misure adottate da De Luca sono sembrate necessarie. L’ondata di contagi non sembra arrestarsi e il governatore vuole evitare il sovraffollamento anche sui mezzi di trasporto.
L’uomo ha commentato l’ordinanza di ieri spiegando la situazione dal suo punto di vista.
Prevedevamo di chiudere solo quarte e quinte superiori ma era impossibile per organizzazione scolastica, abbiamo valutato la posizione di studenti universitari e asili e scuole private. Abbiamo deciso non di chiudere, ma di fare didattica a distanza per 15 giorni per contenere l’ondata di contagi e ridurre al massimo luoghi e occasioni di assembramento e frenare la mobilità sui mezzi di trasporto. Non è vero che chiudono le scuole, è didattica a distanza per due settimane ed era necessario come ci hanno detto gli epidemiologi.