Vincenzo e Alessia Tardino uccisi a Licata dallo zio, l’addio dei compagni
L'addio commosso ai due ragazzi
Commozione a scuola tra i compagni e gli amici di Vincenzo e Alessia Tardino uccisi a Licata dallo zio durante un’ennesima lite famigliare finita questa volta in una tragedia senza senso. Tragedia che ha spezzato la vita di molte persone, come queste due giovani vittime che oggi vengono ricordate nelle parole di addio dei loro coetanei.
Gli amici di Vincenzo e di Alessia, le vittime più giovani della strage di Licata, hanno lasciato sui loro banchi disegni, frasi, striscioni, fiori, regali, ricordando in modo commovente i due fratelli che amavano la vita. E la cui vita è stata spezzata improvvisamente dallo zio.
Vincenzo aveva solo 11 anni e frequentava il secondo anno della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo Marconi di Licata. La sorella Alessia, invece, aveva 15 anni e frequentava il liceo classico Linares. Sono morti per mano dello zio, dopo aver ucciso i genitori Diego e Alessandra.
Angelo Tardino litigava spesso con il fratello Diego a causa della suddivisione dei beni di famiglia, ettari di terreno. L’ennesima lite si è trasformata in una vera e propria strage, presso la casa di contrada Safarello, nella campagna di Licata, in provincia di Agrigento.
Angelo Tardino ha ucciso prima il fratello minore Diego. Poi è andato stanza per stanza a cercare la cognata e i nipoti. E li ha uccisi tutti quanti. Dopo l’omicida si è messo in macchina e si è sparato quando i Carabinieri lo hanno raggiunto.
Vincenzo e Alessia Tardino uccisi a Licata, la commozione a scuola tra i compagni
L’Istituto comprensivo Marconi ha voluto ricordare i due fratelli:
La nostra giornata della memoria… In ricordo di Vincenzo e Alessia.
Il tutto accompagnato da striscioni realizzati dai compagni di Vincenzo e appesi sui cancelli della scuola, messaggi sulla lavagna scritti a mano, cuori, fiori e un palloncino bianco sul suo banco rimasto purtroppo vuoto.