Omicidio di Colleferro, parla l’allenatore di MMA dei fratelli Bianchi: “Mi è crollato il mondo addosso”
L'allenatore di MMA di Gabriele e Marco Bianchi ha rotto il silenzio e ha parlato del brutale omicidio di Willy Monteiro: le sue parole
Rompe il silenzio l’allenatore di MMA dei Fratelli Bianchi, accusati dell’omicidio di Colleferro, del povero Willy Monteiro. Il ragazzo di soli 21 anni è stato brutalmente ucciso a botte. Una tragedia che sta sconvolgendo l’intero Paese.
Anche Luca di Tullio, l’allenatore dei due fratelli, ha concesso un’intervista e con le lacrime gli occhi ha provato a spiegare la sua posizione. Molti infatti, se la prendono anche con il coach per non aver insegnato ai ragazzi a comportarsi senza violenza fuori dal ring.
Mi è crollato il mondo addosso, non è questo ciò che gli ho insegnato a Marco e Gabriele. Pratico Arti Marziali da vent’anni, mi hanno detto che qualche volta sono stati in mezzo a colluttazioni, li ho ripresi e gli ho detto ‘non si fanno queste cose, cambia comportamento perché altrimenti non puoi far parte della mia accademia, perché non è questo quello che noi tramandiamo alla gente”
Molte testate giornalistiche fanno un focus particolare sulle Arti Marziali Miste, disciplina considerata violenta. Quel che è certo però è che tra i valori di questo sport la violenza non è contemplata fuori dal ring, ed il rispetto verso l’avversario durante le competizioni è sacro.
Vedo da diverse ore che le persone stanno iniziando ad incolpare le Arti Marziali, definendo l’MMA ‘uno dei primi sport da eliminare, da non praticare’. Ma l’MMa non è questo, le Arti Marziali non insegnano la violenza
Willy Monteiro, i social impazziscono
In queste ore, chiunque abbia avuto rapporti anche lontani con i quattro assassini di Willy Monteiro è preso di mira sui social. Compreso l’allenatore:
Vengo attaccato anche sui social, purtroppo Willy non ritorna indietro e non dipende dagli sport da combattimento. Ora tanta gente pensa che io sia ‘il maestro dei killer’ ma non è così, chi mi conosce sa bene come sono e come insegno. Sono addolorato di questa cosa, proprio oggi ho avuto il piacere di conoscere lo zio di Willy, ho pianto insieme a lui. Spero che i colpevoli dell’omicidio di Willy Monteiro non siano loro, ma chiunque sia stato deve pagare perché non si può morire a vent’anni.