Willy Monteiro Duarte: chiesto l’ergastolo per i fratelli Bianchi

Ergastolo per i Bianchi e 24 anni di carcere per Pincarelli e Belleggia: le richieste di pena per i 4 assassini di Willy Monteiro Duarte

Ieri, giovedì 12 maggio, nelle aule del Tribunale di Frosinone si è tenuta la requisitoria nel processo legato alla morte di Willy Monteiro Duarte, avvenuta la notte tra il 5 ed il 6 settembre del 2020. I pm incaricati, sottolineando ancora la ferocia con la quale il ragazzo è stato aggredito dalla cosiddetta “banda di Artena”, hanno avanzato le loro richieste di pena.

Omicidio Willy Monteiro Duarte: i colpevoli rischiano l'ergastolo

Un dolore incolmabile, quello della famiglia di Willy e di tutti quelli che lo conoscevano e apprezzavano per ciò che era. Un ragazzo semplice, solare, con tanta voglia di vivere.

Tutto questo è stato spazzato via in 50 secondi tremendi. Willy, come spiega il pm in aula, è “morto per la lucida follia degli imputati, per la lucida follia del branco“.

I fratelli Marco e Gabriele Bianchi, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia hanno letteralmente ucciso di botte il povero Willy che nulla ha potuto fare per difendersi contro quelle persone che “sapevano dove colpire“.

Alla fine della lettura dei fatti, che hanno ancora una volta riportato a galla tutti i drammatici istanti di quella sera, i pm Giovanni Taglialatela e Francesco Brando hanno avanzato la loro richiesta sulla pena da infliggere ai 4 imputati.

Il reato contestato è quello di omicidio aggravato e si chiedono 24 anni di reclusione per Pincarelli e Belleggia e l’ergastolo per i fratelli Bianchi.

Le lacrime della mamma di Willy Monteiro Duarte

Il post di Milena Monteiro
Credit: Willy Facebook

Non che ce ne fosse bisogno, ma ascoltare di nuovo, in una sede ufficiale, tutto ciò che il figlio ha dovuto subire, ha provocato nella mamma di Willy Monteiro Duarte un dolore incalcolabile.

Lei era presente in aula ieri e non è riuscita a trattenere le lacrime. Per lei e la sua famiglia, ha parlato ai giornalisti l’avvocato Domenico Marzi, il legale che li rappresenta.

foto di Willy monteiro

Il concorso di tutti è evidente e conclamato. La Corte ha l’occasione di verificare le differenza tra due ambienti, quello di chi ha commesso questo delitto atroce e quello di chi è venuto in Italia anni fa e ha lavorato, si è impegnato. Quello che è successo a Willy per mano di queste persone può succedere ai nostri figli

Oggi con la richiesta di pene così alte della Procura non possiamo parlare di risultato ottenuto. Non solo perché bisogna attendere la sentenza, ma anche perché come rappresentanti della società civile non possiamo che soffrire per quanto accaduto.

Nei prossimi giorni, continua poi l’avvocato, toccherà alla difesa parlare, poi la corte emetterà la sua sentenza definitiva il prossimo 26 maggio.

Seguiranno aggiornamenti.