Yasuo Takamatsu si immerge in mare per trovare la moglie scomparsa nello tsunami del 2011
Da quando sua moglie è scomparsa 11 anni fa, Yasuo Takamatsu si immerge ogni giorno in mare per cercare il suo corpo
Molto commovente la storia che arriva dal Giappone e che parla di dedizione e amore. Sentimenti che certo non mancano a Yasuo Takamatsu, un uomo che ogni giorno, da 11 anni, si immerge in mare per cercare il corpo si sua moglie. La donna risulta scomparsa dall’11 marzo del 2011, quando lo tsunami l’ha trascinata via insieme a tantissime altre persone.
L’11 marzo del 2011 è una data che l’umanità non potrà mai dimenticare. Alle 7:00 del mattino circa, ora italiana, un terremoto di forza devastante si è verificato al largo delle coste del Giappone, nella regione Tohoku. Sisma che ha provocato uno tsunami altrettanto distruttivo che inevitabilmente è arrivato a terra travolgendo tutto ciò che ha trovato davanti a sé.
Il bilancio è stato tristissimo. Si parla di circa 20.000 persone decedute e circa 2.500 persone scomparse. Persone di cui ancora oggi non si hanno notizie o tracce.
Tra questa anche una donna, Yuko, che quel giorno ha trovato la sua fine sopraffatta dall’onda gigante.
Suo marito, l’operaio Yasuo Takamatsu, quel giorno si trovava a lavoro come al solito e rimpiange di non aver fatto in tempo a tornare a casa per cercare di metterla in salvo.
Yasuo Takamatsu non si arrende
L’uomo sa benissimo che la sua sposa, quell’11 marzo, ha trovato la sua fine. Tuttavia non riesce a rassegnarsi al fatto di non avere un corpo e una tomba su cui piangere o su cui portare un fiore.
Così ha preso lezioni di immersioni e, insieme ad altri familiari di persone scomparse, si immerge ogni giorno in mare in cerca di sua moglie.
Continuerò a cercarla per terra e per mare, fino a quando non riuscirò a ritrovare il suo cadavere e a riportarlo a casa. So che potrei non trovare mai Yuko, ma devo continuare a cercare. Solo così la mia vita ha un senso. Voglio dedicare la mia vita a questo.
Yasuo, negli anni, ha fatto da traino anche ad altri familiari di dispersi. Persone che insieme a lui e guidati da un istruttore esperto, almeno una volta a settimana si tuffano in mare alla ricerche di qualcosa che possa condurli dai loro cari.