Disturbi del sonno delle donne, cosa si rischia
Le conseguenze sulla vita di tutti i giorni sono pesanti per chi soffre di disturbi del sonno.
Disturbi del sonno, quali sono i rischi e le conseguenze per chi ne soffre? Un recente studio ha svelato che 9 donne su 10 con più di 45 anni soffrono di difficoltà ad addormentarsi, sonno agitato, risvegli notturni, sveglia anticipata. Tutti disturbi che possono avere un impatto importante sulla salute fisica e su quella psichica. Così come anche sulla stabilità della coppia, come sottolineato da Francesca Merzagora, Presidente Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere. Il secondo Congresso Nazionale Onda vuole proprio spiegare l’importanza del sonno nella donna e nella vita di coppia.
“Per oltre il 90% degli italiani tra i 45 e i 65 anni dormire bene è molto importante e alla base del benessere, ma solo per 1 su 10 è facile”, spiega la presidente Onda, osservatorio che ha condotto insieme a Elma Research un’indagine su un campione di 150 uomini e 150 donne tra i 45 e i 65 anni. 4 intervistati su 5 soffrono o hanno sofferto di disturbi del sonno e metà ritiene necessarie e salutari almeno 8 ore di sonno notturno, ma al massimo ne dormono 7 o addirittura 5.
Tra le cause che impediscono di avere un buon sonno troviamo lo stress mentale e i traumi (88%), stile di vita e alimentazione non adeguati (79%), stanchezza fisica (76%), ma anche malattie (56%) e menopausa e invecchiamento (42%). Tra le conseguente più evidenti notiamo nervosismo, irritabilità, cattivo umore, assenza di lucidità, difficoltà di concentrazione e di apprendimento, senza dimenticare stanchezza, mancanza di energie.
Le donne temono di più questi disturbi e ne soffrono di più, l’87% contro il 67%. Luigi Ferini Strambi, Primario UO Neurologia-Centro del Sonno, IRCCS San Raffaele Turro e Università Vita-Salute San Raffaele, Milano, spiega: “Quanto affermato dalle donne è in effetti in linea con i dati scientifici secondo i quali l’insonnia è 1,5 volte più comune nelle donne rispetto agli uomini e questo valore tende ad aumentare dopo i 65 anni. Questo dato è in parte spiegato da una più marcata riduzione della secrezione di melatonina, ormone che regola il ciclo sonno-veglia, nelle donne rispetto agli uomini con l’avanzare degli anni.
Anche la riduzione di progesterone, che ha un effetto sedativo e riduce i microrisvegli intrasonno, in menopausa può spiegare l’aumentata prevalenza di insonnia in questa fascia d’età. Inoltre, è noto che la depressione sia uno dei più importanti fattori scatenanti dell’insonnia cronica; non stupisce quindi che l’insonnia tenda a cronicizzare più frequentemente nella donna che è colpita dalla depressione in maniera doppia rispetto agli uomini”.
Come risolvere i problemi del sonno? La medicina personalizzata di precisione e genere specifica è la strada giusta, l’approccio che, anche in futuro, permetterà di affrontare tutte le malattie.