Elezioni Politiche 2018, la salute non è al centro dell’agenda politica?
Ecco cosa dicono i vari protagonisti!
Tra una settimana andremo tutti quanti al voto per le Elezioni Politiche 2018. Cosa sappiamo dei programmi dei vari candidati? La campagna elettorale non ha brillato per i contenuti, dal momento che abbiamo visto solo liti, urla, screzi, da una parte e dall’altra. Ma dovremmo conoscere bene i programmi per capire chi andare a votare. Ad esempio, dal punto di vista della salute, della sanità e della ricerca, come siamo messi? La Fondazione GIMBE ha eseguito un monitoraggio indipendente per capire quali sono le proposte per le Elezioni Politiche 2018 su sanità e ricerca biomedica dei programmi elettorali che abbiamo a disposizione. E vi anticipiamo che le cose non vanno come vorremmo!
La salute è al centro delle politiche dei candidati. Il M5S propone interventi su ambiente, alimentazione, azzardo, politiche del farmaco. Civica Popolare parla di miglioramente delle condizioni naturali, ambientali, climatiche e abitative. Da Fratelli d’Italia ci sono incentivi per la prevenzione, da 10 Volte Meglio promozione di stili di vita sani. Liberi e Uguali e Siamo puntano a ridurre i fattori di rischio.
10 Volte Meglio, + Europa, Popolo della Famiglia, Partito Democratico pensano a più finanziamenti, come Liberi Uguali per il rinnovamento tecnologico e l’edilizia sanitaria. Sinstra Rivoluzionaria chiede il raddoppio dei fondi destinati alla Sanità. Noi con L’Italia, Partito Democratico, Partito Repubblicano Italiano-ALA e Potere al Popolo parlano di garanzie generiche per i LEA, mentre +Europa chiede una modifica della Costituzione per la ripartizione di competenze tra Stato e Regioni. Forza Italia, invece, vuole rafforzare le autonomie regionali e locali.
Per gli aiuti ad anziani e disabili ci sono dichiarazioni generiche per Fronte Friulano, Il Popolo della Famiglia, Italia Europa Insieme e Lega. 10 Volte Meglio ha un programma ricco, mentre Liberi e Uguali e Potere al Popolo mirano a implementare il Piano Nazionale per la non autosufficienza. Partito Democratico e Fratelli d’Italia puntano a raddoppiare gli investimenti.
Nessun partito affronta il delisting delle prestazioni incluse nei LEA, mentre Civica Popolare e Liberi e Uguali puntano ad abolire il superticket e M5S a togliere quello sui farmaci. Partito Comunista, Per una Sinistra Rivoluzionaria e Potere al Popolo sono per l’abolizione di ogni forma di compartecipazione. +Europa primo per le proposte per la ricerca clinica e organizzativa, mentre il Partito Democratico vuole attrarre fondi privati.
Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE, conclude dicendo: “Considerato che la prossima legislatura sarà determinante per il destino della sanità pubblica, dal nostro monitoraggio emerge un quadro poco rassicurante. Per una variabile combinazione di ideologie partitiche, scarsa attenzione per la sanità e limitata di visione di sistema, nessuna forza politica è riuscita ad elaborare un “piano di salvataggio” per la sanità pubblica finalizzato a garantire a tutti i cittadini il diritto costituzionale alla tutela del nostro bene più prezioso: la salute“.