Le regole per non pentirti di un tatuaggio
Le cose che devi sapere prima di farlo e decidere poi di eliminarlo
Se fino a un decennio fa i tatuati rappresentavano una minoranza, adesso il popolo dei tattoo è aumentato in modo esponenziale e in misura direttamente proporzionale il mestiere del tatuatore è diventato uno dei più gettonati. Un settore che non conosce crisi, ma conosce pentimenti.
Pare addirittura che l’estate del 2016 abbia segnato un boom dei pentiti del tatuaggio: ben 6 persone su 10. Come recitava una celebre citazione di Baudelaire “Testardi i peccati, vaghi i rimorsi”, quindi prima di capire la trafila necessaria per farli rimuovere, cerchiamo di analizzare un po’ meglio il fenomeno.
Quali sono i motivi che spingono a pentirsi del tatuaggio e quali sono i tatuaggi per i quali si può provare pentimento in futuro?
– Iniziali/ nome del proprio partner
Vi sembrerà banale ma è un grande must, nonché uno dei soggetti più pericolosi da scegliere. Perché? Un tatuaggio è per sempre, un amore solo finché dura.
– Un disegno preso su Google
Mentre lo scegliete tra tanti, con cura certosina, siete convinti di essere tra i pochi a decidere di inciderlo sulla vostra pelle, in realtà siete tra i tanti a possederne una copia.
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– Un simbolo che ricorda un amico/ un fidanzato
Non sarà palese come un’iniziale (non imputabile ad altri membri della vostra famiglia), ma se l’avete fatta per ricordare un evento in particolare bé ci siete riusciti.
Il rischio è che a guardarlo ogni giorno allo specchio, quel simbolo, diventi irritante sulla pelle quanto l’amico/fidanzato se avete rotto i rapporti
– Disegni disegnati male dal tatuatore
Sulla carta era in un modo, e in effetti vi piaceva parecchio, peccato che sulla pelle assume connotati diversi, e adesso proprio non vi piace!
– Disegni che fanno vergognare
Farfalline, angioletti, ali, fiorellini, scritte goliardiche, preferibilmente in zone tabù: quando li avete fatti, mossi da un impeto di ribellione, vi facevano impazzire mentre adesso solo vergognare.
– Zone troppo visibili
A 18 anni non si presta particolare attenzione a quella che sarà l’immagine che dovrà rappresentarci in una possibile futura professione.
Tatuaggi in zone troppo esposte del corpo potrebbero essere motivo di pentimento, che rischiano di cozzare con l’idea di un’immagine rasserenante che dobbiamo trasmettere.
– Cambiare gusti/fede/religioni
Se improvvisamente uno dei seguenti parametri dovesse cambiare nel tempo sarebbe proprio un bel problema!
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Cose da sapere prima di fare un tatuaggio
– Rivolgetevi a un tatuatore professionista
Uno studio condotto in Germania ha dimostrato che tra i 14 pigmenti di nero più usati ce ne sono alcuni tossici, in grado di danneggiare le cellule
– La pelle deve essere profondamente idratata
Ebbene si: disidratazione, irritazioni, rush cutanei non consentono alla pelle di assorbire la corretta quantità d’inchiostro, di conseguenza non permette una buona cicatrizzazione del tatuaggio.
– Valutate la soglia del dolore
Valutare la propria soglia del dolore è una marcia in più per evitare di lasciarli incompleti e ovviamente… pentirvi di aver deciso di farlo!
E ricordate: dove la pelle è più delicata il tatuaggio sarà più doloroso ed in cima alla lista delle parti del corpo più dolorose abbiamo le costole ed i piedi!
– Occhio alle allergie a rossetti e ombretti
Se siete allergiche a rossetti ed ombretti fate molta attenzione: talvolta gli stessi pigmenti si ritrovano anche nei tatuaggi!
Se tuttavia quando l’avete fatto eravate
A: troppo convinte
B: troppo innamorate
C: troppo ubriache
D: troppo giovani
(barrate la casella giusta, sono ammesse anche più risposte)
Sappiate che potete eliminare un tatuaggio… anche se non è semplice!
Cose da sapere prima di eliminarlo
– Eliminarlo è possibile
La buona notizia è che toglierlo è possibile con il laser, la brutta che non è possibile eliminarlo del tutto.
L’esito del trattamento dipende da una serie di circostanze (si spera per voi favorevoli) quali profondità , colore, densità e tipo di pigmento e dal suo fototipo (vale a dire il colore della vostra carnagione).
– Il tempo per eliminarlo è proporzionale alla grandezza
Il tempo di rimozione di un tatuaggio dipende dalla sua grandezza, oltre dai parametri sopra elencati, ma non solo: se avete scelto di colorarlo ovviamente ci vorranno ancora più sedute di laser.
– La riuscita dipende anche dai colori utilizzati
Pare che il blu e il nero diano ottimi risultati durante la rimozione, mentre il rosso tende a scurirsi.
Male per il giallo e verde i quali, avendo una componente ferrosa, possono dare controindicazioni, pertanto il calore generato dal laser, in fase di rimozione, potrebbe rischiare di allargare il colore anziché eliminarlo.
– Scegliere il periodo dell’anno giusto
Rimuovere un tatuaggio, ahimé, è un processo lungo e doloroso.
Scegliere il periodo giusto è un parametro non da poco, poiché l’esposizione della cute trattata al sole dev’essere evitata almeno per un mese ed in seguito è opportuno schermarla dai raggi UV con un fattore di protezione +50.
– I tempi stimati d’eliminazione
In linea di massima si va da 3-5 sedute per quelli più semplici, 6-12 per i casi più complicati.
Va sottolineato inoltre che i tatuaggi più vecchi sono più facili da rimuovere, rispetto a quelli più giovani, perché la pelle ha già assorbito parte del pigmento.
– Forse non si eliminerà proprio del tutto…
Già questa nota è quella più difficile da dover digerire: nella sezione del corpo in cui è stato rimosso il tatuaggio potrebbero (facilmente) rimanere delle ombre del vecchio disegno, forse per un periodo, forse per sempre.
Un tempo l’idea d’invecchiare era un freno al pensiero d’incidere a vita la propria pelle, adesso le statistiche parlano chiaro: il 15% degli adulti e il 30% dei più giovani hanno un tatuaggio.
Morale della favola? Pentimento o no il futuro prevede tanti simpatici vecchini!