La paura dei ragni nasce insieme a noi
Non nasce successivamente, ma si presenta fin dalla nascita.
La paura dei ragni non emerge dopo un trauma o durante la crescita. Nasce insieme a noi. E’ quello che ci spiegano gli esperti in merito a una delle fobie più diffuse nel mondo. Sicuramente conoscete qualcuno che abbia paura dei ragni o voi stessi ne soffrite: quando li vedete non riuscite proprio a frenarvi e cominciate a urlare mettendo in atto dei comportamenti che potrebbero essere non compresi da chi non soffre di questa paura? Tranquilli, siete in ottima compagnia: la paura dei ragni nasce insieme a noi.
Come sottolineato dalla dottoressa Simonetta Raisi , UOC di Psicologia Clinica del Polo Ospedaliero San Carlo spiega, sono in molti a soffrire di fobie: si parla di un’incidenza pari al 6-9 per cento della popolazione adulta, del 5% dei bambini e del 16% degli adolescenti con età compresa tra i 13 e i 17 anni. Le donne sono più colpite rispetto agli uomini.
“Per quanto riguarda l’aracnofobia, terrorizza in effetti un numero spropositato di persone e produce sensazioni di paura agghiacciante, persistente e ingiustificata, tanto da poter persino diventare un’ossessione incontrollabile responsabile di veri e propri attacchi di panico“.
Secondo i ricercatori del Max Planck Institute for Human Cognitive and Brain Science e della Uppsala University, che hanno condotto uno studio pubblicato poi sulla rivista Frontiers in Psychology, la paura nasce con noi: alcuni bambini di 6 mesi, messi di fronte a immagini di fiori o di serpenti e ragni, strabuzzavano le pupille nel vedere questi animali pericolosi.
Il nostro cervello sa già che quegli esseri sono pericolosi. Le reazioni che abbiamo di fronte alla comparsa di un animale potenzialmente pericoloso per la nostra sopravvivenza come un ragno sono però diverse da persona a persona, a seconda del grado di paura. La fobia altro non è che l’accentuazione di queste paure.
“La paura è sicuramente una brutta sensazione che però, da secoli, aiuta tutti gli esseri umani a fronteggiare i pericoli. Le fobie, invece, non sono scatenate da un pericolo reale e imminente, ma da un pericolo ipotetico che si teme: è da incoscienti non aver paura di un branco di dobermann che ringhiano, ma diventa una fobia cambiare marciapiede per non incrociare un barboncino portato al guinzaglio!“.