Lezioni di stile di vita sano ed equilibrato anche a scuola
Fin da piccoli si possono imparare le regole per uno stile di vita sano ed equilibrato!
Le regole per seguire uno stile di vita sano ed equilibrato si imparano fin dalla più tenera età, magari con il buon esempio di mamma e papà, ma anche a scuola. A partire dalla mensa scolastica, si possono pensare anche dei progetti e delle lezioni incentrate proprio su modelli di comportamento che possano permettere anche ai più giovani di sapere cosa è bene mangiare e cosa è bene evitare per vivere in salute, senza dimenticare l’importanza dell’attività fisica e di uno stile di vita sano senza vizi potenzialmente pericolosi.
Il network PreSa – Prevenzione e Salute, con il quale collaborano diverse società scientifiche e associazioni di pazienti, crede che portare la salute a scuola sia un progetto ambizioso ma importante, per crescere generazioni di ragazzi consapevoli delle regole per una vita sana e in salute. Per questo lancia un appello al Ministro della salute, Giulia Grillo, e al ministro per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca, Marco Bussetti.
L’idea è quella di introdurre la figura del medico in classe, coinvolgendo nel progetto i medici specializzandi in Medicina e Chirurgia, che avrebbero il compito di insegnare ai ragazzi delle scuole come prendersi cura di loro stessi, introducendo anche i principi fondamentali della prevenzione, senza dimenticare le buone norme per seguire stili di vita e comportamenti sani.
Marco Trabucco Aurilio, direttore scientifico di PreSa, spiega che l’idea “è quella di coinvolgere in questo ‘servizio alla comunità’ i medici specializzandi delle università italiane, che potrebbero dedicare una piccola parte del loro percorso formativo alla promozione di corretti stili di vita e adeguate misure di prevenzione nelle scuole italiane. Questi ‘promotori di salute’, inoltre, non graverebbero sulle casse dello Stato dal momento che gli specializzandi sono già titolari di una borsa di studio. Confidiamo che la proposta venga presa con la giusta considerazione dall’attuale governo“.
Specialisti e insegnanti di sostegno applaudono all’iniziativa, come sottolineato da Paolo Bonanni, ordinario di Igiene e Medicina Preventiva dell’Università di Firenze, che però aggiunge: “Bisogna vedere tecnicamente come attuarla. Una volta esisteva il medico scolastico. Con la riforma del Ssn tutto è stato ricondotto alla figura del medico del dipartimento di prevenzione. Bisognerebbe ora guardare al modello inglese e alla medicina preventiva verso i ragazzini in età scolare e i preadolescenti“.
Evelina Chiocca, vicepresidente del coordinamento italiano degli insegnanti di sostegno, è convinta che bisogna “fare riferimento a una strutturata e coordinata progettualità in tema di prevenzione” per motivare la presenza di medici in classe.