L’olio di palma è potenzialmente cancerogeno?
Ecco cosa dice l'Efsa in merito alla questione.
L’olio di palma fa bene o fa male alla salute? Il dibattito è acceso da tempo e sono molte le aziende (vedi il caso Plasmon) che hanno deciso di togliere questo ingredienti dai loro prodotti alimentari, specificando sulle confezioni che i loro biscotti, le loro merendine e tutti gli altri alimenti confezionati sono privi di olio di palma. Oggi arriva un rapporto dell’Efsa, l’autorità europea per la sicurezza alimentare, che ci svela i pericoli potenziali sulla nostra salute dell’utilizzo dell’olio di palma.
Il dossier dell’Efsa riguarda alcune sostanze che si formano durante la lavorazione e la raffinazione degli oli vegetali ad alte temperature: parliamo di sostanze come glicidil esteri degli acidi grassi (GE), 3-monocloropropandiolo (3-MCPD), 2-monocloropropandiolo (2-MCPD). Queste sostanze sono presenti in diversi oli e grassi e in particolare in quelli di palma: queste molecole sono considerate potenzialmente pericolose.
Bisogna però specificare che il dossier non riguarda l’olio di palma, ma le sostanze citate e presenti non solo in questo olio. Anche se alla fine del dossier si specifica:
“I contaminanti da processo a base di glicerolo presenti nell’olio di palma, ma anche in altri oli vegetali, nelle margarine e in alcuni prodotti alimentari trasformati, danno adito a potenziali problemi di salute per il consumatore medio di tali alimenti di tutte le fasce d’età giovanile e per i forti consumatori di tutte le fasce d’età“.
Il fatto è che queste sostanze hanno valori più alti proprio negli oli e grassi di palma: 5 volte superiori a quelle di altri oli. Tra i cibi con i più alti livelli citiamo le patatine, i rustici e i biscotti.
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