Non è tutto bio ciò che luccica
Il favoloso mondo bio: una guida al consumo consapevole
Se fino a qualche anno fa sarebbero bastate le pubblicità di patinati magazine a persuaderci all’acquisto di cosmetici, con l’avvento del Biodizionario qualcosa è cambiato. L’invenzione del chimico Fabrizio Zago ha rivoluzionato il mondo della cosmesi, un catalogo delle sostanze presenti nei prodotti di bellezza, con annesso valore di tolleranza.
Un lavoro certosino che conta, in ordine alfabetico, 4947 ingredienti, di quelli usati più frequentemente, dei circa 6205 stimati che possono essere impiegati nella produzione industriale. Il tutto semplificato nel più immediato dei codici: un semaforo che indica con il verde l’accettabilità del prodotto, con il giallo una percentuale di rischio e con il rosso l’inaccettabilità della componente.
In sostanza una guida al consumo consapevole dei cosmetici, di facile consultazione, che informa il cliente di ciò che realmente applica sulla propria pelle, con l’intenzione di migliorarne lo stato (che per quanto vi possa sembrare scontato in realtà non lo è assolutamente). Imparare a leggere l’etichetta dei cosmetici vuol dire, infatti, evitare di sovraccaricare la pelle da ingredienti inutili, vuoti e spesso dannosi, come derivati del petrolio, coloranti e OGM.
Il Biodizionario ha segnato uno spartitraffico nel modo di fare cosmesi con la nascita di nuove aziende, astri nascenti del bio e un restyling da parte di tutte le altre cosmetiche adagiate sui vecchi allori, prima dell’avvento del naturale. Comprare prodotti eco-bio e spendere di conseguenza qualche euro in più equivale a sentirsi a posto con la coscienza, immaginando di acquistare prodotti derivati da erbe e piante, privi di sostanze sintetiche, nel totale rispetto dell’ambiente.
Dire naturale però non vuol dire bio, entrambi i termini ricordano l’origine vegetale, ma non sono sinonimi e a dividerli vi sono attenti controlli, eseguiti da organi preposti ligi a rispettare numerosi standard.
Concretamente un cosmetico naturale presenta un buon inci, con ingredienti di origine vegetale e non di derivazione chimica, un cosmetico biologico invece contiene estratti vegetali frutto di piante coltivate biologicamente, senza prodotti di sintesi e Ogm.
I requisiti fondamentali per appartenere a questa cerchia virtuosa, di un mercato che non conosce crisi oltre che in continua espansione:
- divieto di utilizzo di materie prime di origine animale e la sperimentazione del prodotto finito su questi ultimi
- il 95% degli ingredienti deve essere di origine naturale e trasformato secondo processi autorizzati.
- il 10% del totale degli ingredienti del prodotto finito devono essere provenienti da agricoltura biologica.
- Le piante devono crescere in ambiente protetto, lontane dalle sostanze nocive che servono per la coltivazione ‘tradizionale.
Un’altra distinzione è d’obbligo tra biologico ed ecologico con cui spesso si fa confusione:
- I cosmetici biologici certificati: sono i cosmetici che hanno superato una serie di controlli sulla provenienza biologica degli ingredienti ed hanno ottenuto una certificazione da un ente riconosciuto.
- I cosmetici ecologici con estratti vegetali: sono quei cosmetici che non hanno la certificazione bio ma seguono tuttavia una filiera rispettosa dell’ambiente.
- Cosmetici misti: la stragrande maggioranza dei prodotti in commercio, a metà tra natura e sintesi di laboratorio.
Nella lettura dell’inci, (International nomenclature of cosmetic ingredients) ovvero la lista delle sostanze contenute nel prodotto, niente è casuale, neppure l’ordine in cui sono disposti gli ingredienti e la lingua in cui sono espressi.
–L’ordine è decrescente: ovvero dalla percentuale maggiore a quella minore, ragion per cui se quando sbirciate un prodotto trovate in testa la paraffina, ad esempio, farete proprio bene ad allarmarvi.
–Il latino: in latino vengono scritti tutti quegli elementi vegetali che non hanno subito processi chimici e vengono riportati con il loro nome botanico.
– L’inglese: Occhio alla lingua internazionale riguarda composti sintetici e semisintetici!
Le parole “naturale”, “bio”, ed “ecologico” sono ampiamente abusate dal mercato cosmetico, ma con la nostra semplice guida d’ora in poi imparerete a districarvi in questa giungla!
foto credits: blog.pianetadonna.it; thebeautypost.it