Punture di insetti, cosa fare e cosa non fare
Scopriamo anche quali sono i più pericolosi.
L’estate non fa rima solo con vacanza, mare, sole, relax, ferie, anguria, gelato… Ma fa anche rima con punture di insetti. Non solo le temutissime zanzare, ma anche gli imenotteri, molto frequenti durante la stagione calda e che possono provocare allergie e reazioni anche molto pericolose. Se pensate che le zanzare siano gli insetti più temibili dell’estate, vi sbagliate di grosso, perché sono decisamente peggiore le punture di imenotteri, vale a dire api, vespe e calabroni, soprattutto in soggetti allergici. Gli specialisti dell’AAIITO, Associazione Italiana Allergologi Immunologi Territoriali e Ospedalieri, ci danno i loro preziosi consigli.
Gli imenotteri sono insetti che contengono più di 100mila specie: api, vespe e calabroni sono i più conosciuti e i più pericolosi dal punto di vista allergologico. Le api hanno un corpo tozzo, nero con strisce gialle, non è aggressiva, a meno di non disturbarla. Dopo che ha punto qualcuno, muore. La vesta è gialla e nera a strisce e possono pungere più volte di seguito. Il calabrone è quello con il corpo più grosso e la sua puntura è decisamente dolorosa: è il più aggressivo di tutti.
Più di 5 milioni di italiani ogni anno vengono punti dagli imenotteri, ma si stima che da 1 a 8 su 100 sviluppi una reazione allergica. Le punture possono provocare reazioni lievi o gravi:
– reazioni locali con lieve rossore e/o lieve gonfiore o arrossamenti sono provocati dalle sostanze tossiche contenute nel veleno e sono reazioni normali.
– reazioni allergiche, sono causate da componenti del veleno a cui il paziente è allergico che inducono la formazione di anticorpi: le reazioni locali estese (che interessano dal 2,4% al 26% delle persone allergiche) si manifestano come arrossamenti e/o gonfiore in sede di puntura con un diametro superiore ai 10 cm e una durata che supera le 24 ore, mentre le reazioni allergiche generali/sistemiche (dall’1% all’8,9%) solitamente insorgono entro mezz’ora dalla puntura e possono manifestarsi con uno o più sintomi quali: orticaria, prurito diffuso, malessere, gonfiore, vertigini, nausea, vomito, diarrea, dolori addominali, mancanza del respiro, stordimento, confusione mentale, abbassamento della pressione sanguigna, perdita di coscienza e shock anafilattico.
Cosa fare
– Se compaiono rossore e gonfiore in piccole zone intorno alla puntura, è tutto normale: applicate del ghiaccio e una pomata al cortisone.
– Se è rimasto il pungiglione nella pelle, dovreste vedere a occhio nudo un puntino nero al centro della zona colpita: estraetelo con una limetta, un’unghia o un bancomat, dal basso.
– Se il paziente sa di essere allergico, sarà utilizzare i farmaci che deve sempre avere con se, come antistaminico, cortisone e autoiniettore di adrenalina.
– Chiamare il 118 anche nel caso siano stati usati questi farmaci.
Norme di prevenzione
– Non camminare mai senza scarpe, soprattutto sull’erba.
– Evitare abiti ampi, con colori vivaci e disegni floreali.
– In campagna evitare profumi o cosmetici profumati.
– Evitare giardini fioriti, alberi da frutta, tronchi o rami di alberi caduti in terra (spesso i vespidi fabbricano qui i loro nidi).
– Tenersi lontano da alveari, soprattutto in caso di cattivo tempo.
– Indossare guanti e cappello per andare in bicicletta o in moto. Controllare l’automobile prima di entrare e tenere i finestrini chiusi durante il viaggio.
– Non compiere movimenti bruschi quando si avvicinano api o vespe.
– Fare attenzione durante l’attività sportiva in quanto il sudore attira gli insetti pungitori.
– Affidare a personale specializzato la bonifica di eventuali alveari o nidi presenti in casa o nellevicinanze. Tenere le finestre chiuse o inserire le zanzariere.
– Gli alimenti attraggono le vespe; evitare di cucinare o consumare cibi all’aperto; conservare ben chiusi i rifiuti ed evitare le aree adibite alla loro raccolta; le pattumiere dovranno essere sempre ben pulite e regolarmente irrorate, soprattutto sul bordo, con un insetticida. Gli insetti adorano il profumo del cibo, coprire quindi il cibo e fare attenzione alle bibite in lattina una volta aperte, per la possibilità che un’ape o una vespa vi siano entrate.