La frutta secca fa ingrassare? Come e quando mangiarla per restare in salute
La frutta secca non è tutta uguale, è necessario fare una distinzione ben precisa per capire come e quando mangiarla
La frutta secca è stata sdoganata e finalmente è entrata all’interno dei piani alimentari sani e bilanciati come nutriente buono e in alcuni casi fondamentale per il nostro benessere.
Ovviamente le quantità sono da tenere sotto controllo, ma possiamo finalmente dire che mangiare qualche noce o mandorla non andrà a ledere la nostra dieta e già questo è un passo molto importante per la nostra conoscenza.
A smentire la credenza per cui la frutta secca è, e rappresenta un cibo “ingrassante” è stata la Purdue University di West Lafayette il quale studio non ha rilevato nessuna diretta correlazione tra l’aumento di peso e il consumo di frutta secca.
Ovviamente dobbiamo partire dal presupposto che la frutta secca non è tutta uguale, varia a seconda della tipologia:
– oleosa, ovvero tutta quella frutta con guscio al cui interno è contenuto il seme;
disidratata, ovvero tutta quella frutta sottoposta al procedimento di disidratazione fino ad ottenere un contenuto di acqua quasi pari al 5%.
Prima di fare scorta di frutta secca facciamo una distinzione netta:
la frutta secca glucidica è molto più ricca di zuccheri semplici, fibre e con un basso contenuto di lipidi e proteine (frutta secca disidratata) e la frutta secca lipidica che, come il nome suggerisce, ha un alta percentuale lipidica, un discreto valore proteico e un bassissimo numero di zuccheri (frutta secca oleosa).
La frutta secca lipidica ha un buon potere saziante ma l’elevato apporto calorico la rende un alimento che va consumato in piccole dosi, rappresenta una fonte di grassi insaturi di cui alcuni di tipo alfa-linoleico e il linoleico, della famiglia degli omega 3 e 6.
La frutta secca glucidica per il suo apporto di zuccheri è molto indicata durante l’attività sportiva perché è una riserva facilmente spendibile di energia.
Quando va mangiata la frutta secca?
Generalmente si tente a consumare questo alimento a fine pasto, ma è un comportamento da modificare in quanto la frutta secca è ricca di sostanze nutritive e oltre ad aumentare le calorie già ingerite durante il pasto, potrebbe appesantisce la digestione.
Il consiglio è di mangiarla la mattina a colazione, magari insieme ad una tazza di yogurt naturale e muesli, oppure come spuntino durante la giornata.
Se lavorate fuori e mangiate in ufficio o se comunque passate gran parte della giornata fuori casa, potreste mettere una manciata di noci e mandorle e sgranocchiarle durante l’intero giorno.
A cosa fa bene la frutta secca?
Limita la fame
Nonostante possa comunque risultare calorica, piccole quantità di frutta secca, consumate giornalmente, aumentano il senso di sazietà e di conseguenza risultano essere un validissimo alleato in tutte le diete.
Aiuta a superare i periodi di stitichezza
La quantità di fibre solubili e insolubili contenute nella frutta secca favoriscono il transito intestinale.
Limita il colesterolo
L’assunzione di frutta secca limita l’assorbimento del colesterolo a livello intestinale, ma soprattutto mangiare frutta secca ricca di omega 3 e 6 aumenta il colesterolo buono.
Facilita la crescita dei capelli
Grazie allo zinco, favorisce tutti qui processi che inducono una sana crescita dei capelli.
Benessere per il fegato
Specialmente la frutta secca oleosa i nutrienti hanno un’azione antifiammatoria a livello epatico limita l’accumulo dei trigliceridi e colesterolo che non fanno altro che appesantire e sovraccaricare il fegato.
Considerazioni finali
La quantità giornaliera di frutta secca è di circa 30gr per quella oleosa e 40-50gr per quella glucidica.
Impariamo a conoscere gli alimenti e le loro caratteristiche perché il benessere che tanto ricerchiamo con diete ed esercizio fisico parte innanzi tutto da quello che mangiamo!