Ansia sociale, cos’è: potresti soffrirne senza neanche saperlo
Cos'è l'ansia sociale e come si manifesta? Quali sono le cause e le terapie? Ecco tutto quello che c'è da sapere
L’ansia sociale è un disturbo così subdolo che la maggior parte delle persone che ne soffre non sa, in realtà, di esserne affetta. Eppure ha un impatto così devastante sulla vita di ognuno di noi che dovremmo saperla riconoscere per intervenire in tempo con le terapie più utili.
L’ansia sociale o fobia sociale è quella paura che si manifesta quando abbiamo il timore di agire in presenza di altre persone. Ci sentiamo bloccati, perché abbiamo paura che possano giudicarci e che noi possiamo metterci in una situazione imbarazzante, umiliante, che ci può creare disagio.
Altrimenti definito anche come Disturbo d’ansia sociale è una condizione purtroppo molto comune. Secondo quanto riportato da recenti ricerche e indagini, colpisce il 7% degli adulti negli Stati Uniti d’America, mentre in Europa la percentuale è un po’ più bassa e pari al 2%. Di solito le donne sono tra i soggetti più colpiti dall’ansia sociale, rispetto agli uomini. Soprattutto durante la difficile età dell’adolescenza e tra i giovani adulti il gap di genere è piuttosto rimarcato.
Le stime ci dicono che il 7-13% della popolazione mondiale la sperimenti almeno una volta nell’arco della propria esistenza. Di sicuro è uno dei disturbi psichiatrici tra i più diffusi al mondo. L’esordio è in adolescenza, ma si manifesta per tutto il resto della vita. Gli impatti sulla propria esistenza sono notevoli, sia dal punto di vista delle relazioni sociali sia per quanto riguarda studio e lavoro e qualità della vita.
La fobia sociale non è da confondersi con la timidezza, perché è un disturbo che va ben oltre questa condizione. I soggetti non sono solo “timidi” e quindi restii a partecipare ad eventi con persone che non conoscono e che potrebbero non saper gestire correttamente. In questo caso si parla di una paura incontrollabile di trovarsi in situazioni nei quali si potrebbe fare o dire qualcosa di imbarazzante e umiliante. O apparire in un modo che agli altri potrebbe apparire troppo strano, non in linea con i loro standard o con quello che si aspettano da noi. Quindi si ha paura di quello che il soggetto stesso potrebbe fare e di quello che le persone intorno a lui potrebbero pensare.
Il problema riguarda la possibilità di essere giudicati in maniera negativa. E impedisce a chi ne soffre di agire in situazioni in cui potrebbe capitare di essere criticati. O non giudicati positivamente. Per questo le persone rimangono in disparte, isolandosi dal resto del contesto.
La fobia sociale appartiene alla categoria dei disturbi d’ansia del DSM-5, insieme ad altri disturbi come ad esempio gli attacchi di panico e l’ansia generalizzata.
Sintomi e cause
Come si manifesta l’ansia sociale? Quali sono i sintomi più comuni che non dobbiamo sottovalutare in nessun caso? In realtà i segnali che possiamo cogliere sono diversi. Alcuni comuni ad altre patologie e ad altre fobie, mentre altri sono decisamente più specifici e ci permettono di analizzare con cognizione di causa un disturbo che deve essere trattato il prima possibile.
Di solito nelle persone che soffrono di Disturbo d’ansia sociale possiamo notare:
- paura, timore, fobia, ansia di ritrovarsi in una situazione sociale, specifica o generica, in cui la persona stessa potrebbe essere esposta al giudizio degli altri, in cui si potrebbe finire al centro dell’attenzione per come si è o per quello che si fa
- paura, timore, fobia, ansia di essere criticato e giudicato
- paura o ansia di trovarsi in qualsiasi situazione sociale in cui ci siano più persone
- i timori che si provano ovviamente non hanno nulla di fondato e, anzi, sono sproporzionali rispetto alla reale possibilità che quello di cui si ha timore possa verificarsi
Per poter parlare di sintomi del Disturbo d’ansia sociale bisogna che questi segnali siano sperimentati per 6 mesi o più.
La fobia sociale non è univoca, ma si presenta sotto diverse forme e in diverse situazioni sociali in cui potrebbe risultare imbarazzante anche solo intervenire. Ad esempio tra le forme più comuni possiamo citare:
- parlare in pubblico
- essere interrogati
- fare delle domande, in classe o al lavoro
- leggere ad alta voce
- mangiare in mezzo ad altre persone
- andare in bagno nei bagni pubblici
- scrivere di fronte ad altre persone
- entrare in una stanza in cui tutti sono già seduti o sono già arrivati
- incontrare nuove persone
- parlare con colleghi di lavoro o compagni di scuola
- parlare con persone più grandi
- lavorare in gruppo
- partecipare a feste ed altri eventi sociali
- invitare qualcuno a casa, anche se si conosce bene
- dire quello che si pensa
Si tratta solo di alcuni esempi: parlare in pubblico è la fobia sociale specifica più diffusa e frequente. Ma in realtà l’ansia sociale si manifesta ogni qualvolta il soggetto che ne soffre si trova in una situazione sociale in cui non ha il controllo e nella quale potrebbe presto diventare, suo malgrado, protagonista. E non nel bene, perché il timore spinge sempre a credere che succederà qualcosa di negativo.
Ma quali sono le cause che portano a manifestare questi sintomi? Purtroppo non sono ancora del tutto note, come del resto non lo sono per altri disturbi psichiatrici per i quali, come nel caso di ansia sociale, si parla di più cause e fattori che spingono le persone a soffrirne. Si può allora parlare di traumi o eventi del passato che non sono mai stati superati, soprattutto durante l’infanzia, esperienze negative in cui il soggetto è stato pesantemente criticato in pubblico e ha provato umiliazione. Ci sono anche altri fattori di rischio, come una bassa autostima e un’esagerata tendenza ad autocriticarsi, così come la paura di essere rifiutati o giudicati.
Ansia sociale, test utili
Come si ottiene una diagnosi? Per poter essere individuata il soggetto stesso deve arrivare a comprendere che quella che può essere considerata semplice timidezza o un’innocua paura, in realtà è molto di più. È una condizione molto limitante, che non solo crea disagio, ma che può mettere a rischio il normale proseguimento della propria vita. La diagnosi viene data solo se il disturbo si è manifestato da almeno sei mesi, se la paura è forte e intensa e se è sproporzionata alla realtà.
Per poter essere diagnosticata la malattia deve aver provocato un cambiamento negativo nella quotidianità del soggetto, ad esempio attraverso atteggiamenti ostili, di isolamento, di distacco dalla realtà. Tutte manifestazioni che possono provocare un danno inimmaginabile alla vita di ognuno di noi. Se il disturbo si manifesta solo in occasione di un intervento pubblico, di fronte a tante persone che non si conoscono, si parla allora di “disturbo d’ansia sociale correlato alle performance“. Se, invece, il disturbo si presenta in ogni contesto sociale, anche quelli più ristretti e che non prevedono un nostro intervento di fronte al pubblico, si parla semplicemente di disturbo di ansia sociale.
Gli esperti hanno a disposizione anche una serie di test che possono scoprire se una persona tende a isolarsi in un contesto sociale, quando si trova in gruppo, rimanendo ai margini e manifestando atteggiamenti tipici come il non allontanarsi dalla porta, rimanere attaccato alla parete, rimanere sempre in disparte, non parlare mai se non si è costretti e avere difficoltà a farlo anche quando si viene interpellati.
Farmaci per combattere la fobia sociale e terapie per guarire
Si può curare la fobia sociale? Esistono dei farmaci e dei medicinali che possono essere adottati? E quali sono gli altri trattamenti che possono tornare sempre utili? Innanzitutto bisogna sottolineare che, trattandosi di una malattia psichiatrica, avrà bisogno di un trattamento multidisciplinare, che dovrà unire per forza una cura a base di farmaci insieme a sedute di psicoterapia e aiuto a livello psicologico per superare le proprie paure e i propri timori.
La terapia farmacologica può essere un inizio per aiutare la persona fobica a uscire da una situazione che la intrappola. Si usano di solito degli psicofarmaci, con ad esempio gli antidepressivi. Insieme alla cura a base di farmaci possono essere adottate anche altre strategie utili per poter aiutare il soggetto, come l’esposizione graduale e controllata a situazioni in cui potrebbe manifestare i sintomi del disturbo. Così da desensibilizzare lentamente e con l’aiuto di personale esperto chi ne soffre. Pian piano la situazione migliora, ma il soggetto deve essere attivo nella soluzione del problema.
Utili anche sedute con lo psicoterapeuta e pratiche di mindfulness per ritrovare consapevolezza e fiducia in se stessi.
Libri da leggere
Per chi volesse approfondire l’argomento, esistono moltissimi libri sull’ansia sociale da leggere e magari da condividere se abbiamo il sospetto che qualche persona a noi cara ne possa in qualche modo soffrire.
- Come vincere l’ansia sociale. Superare le difficoltà di relazione con gli altri e il senso di insicurezza di Signe A. Dayhoff
- Stop all’ansia sociale. Strategie per controllare e gestire la timidezza
- Fobia sociale. Manuale per chi soffre del disturbo di Gavin Andrews, Mark Creamer, Rocco Crino
- Fare conversazione: Come parlare alla gente, aumentare il vostro carisma, le abilità sociali, attaccare bottone & diminuire l’ansia sociale di Aston Sanderson
- La rana bollita: Una storia d’ansia, attacchi di panico e cambiamento di Marina Innorta
- Ansia: Riconquista la serenità attraverso 13 nuovi potenti rimedi scientifici. Scopri come ridurre lo stress in poche semplici mosse, combattere ansia, attacchi di panico e superare la depressione di Silvia Ferrari
- Ansia sociale: Clinica e terapia in una prospettiva cognitivista integrata di Pietro Grimaldi e autori vari
- Trattamento cognitivo dei disturbi d’ansia di Adrian Wells
- Ansia e ritiro sociale. Valutazione e trattamento di M. Procacci e R. Popolo
- Star bene insieme agli altri con la mindfulness: Per sviluppare relazioni e vincere timidezza, insicurezza e ansia sociale di Ennio Preziosi
- Disturbo d’ansia sociale di Martin M. Antony e Karen Rowa