Hai mai sentito parlare del Kefir?
Pochi granuli miracolosi e potrai creare un mondo. Yogurt, latte, acqua, persino il pane... tutto comodamente a casa tua!
Si tratta di una bevanda fluida-cremosa dal gusto fresco, leggermente acida e molto nutriente: è ricca di fermenti lattici e probiotici.
Ci sono due tipi di fermenti/granuli di kefir: esiste il kefir d’acqua e il kefir di latte. Il primo si ottiene dalla fermentazione in acqua con l’aggiunta di elementi come lo zucchero o la frutta, il secondo, ovviamente, si ottiene dalla fermentazione lattica. Da questi due tipi di granuli si ottengono due preparazioni base, le bevande di kefir d’acqua e di kefir di latte.
Tipico delle regioni caucasiche (note per la loro longevità), il Kefir, pare abbia proprietà terapeutiche molto interessanti e spesso viene utilizzato come regolatore intestinale e come antinfiammatorio naturale.
Irene, spero lo troverai interessante, sembra che aiuti tantissimo nel trattamento delle intolleranze al lattosio!
Vediamo come si prepara il kefir di latte
Viene preparato utilizzando latte fresco (di pecora, capra o vacca) unito ai granuli di kefir di latte, che si formano a partire da un polisaccaride chiamato kefiran, che ospita in simbiosi colonie di batteri e lieviti. Questi microorganismi, a contatto col latte, si moltiplicano, portando a compimento il processo di fermentazione (lattica, ma anche alcolica).
Ricetta
Ti serviranno:
– 1 contenitore di vetro di circa 1 litro, con un ampia imboccatura per poterlo pulire facilmente, possibilmente dotato di un coperchio che impedisca il passaggio dell’aria;
– 1/2 litro di latte;
– 1 o 2 cucchiai abbondanti di granuli di Kefir di latte;
– 1 colino (andrà bene sia in acciaio sia in plastica);
– 1 contenitore dove versare il kefir ottenuto dopo la fermentazione.
Per prima cosa metti i granuli di kefir nel contenitore di vetro e
versa il latte (freddo o a temperatura ambiente, comunque non eccessivamente caldo) e cerca di occupare al massimo i 3/4 del volume del contenitore, non oltre; chiudi il recipiente in modo tale da attivare la fermentazione e riponi il recipiente in un luogo non esposto alla luce diretta del sole (o al buio) e aspetta 24 o 48 ore.
Ogni tanto ricordati di aprire il contenitore: la fermentazione porta alla produzione di anidride carbonica e questa, a sua volta, potrebbe causare lo scoppio del contenitore per l’aumento della pressione.
Tieni presente che il Kefir non deve cagliare eccessivamente ma rimanere abbastanza liquido altrimenti rischia di diventare troppo acido!
A questo punto filtra il composto in maniera da separare i granuli dal latte fermentato e pulisci accuratamente il contenitore utilizzato con del detersivo per poi ripartire dall’inizio.
Il kefir così ottenuto sarà pronto per essere consumato. Quello che avanza può essere conservato in frigo per due settimane all’incirca.
Per il kefir d'acqua invece…
Ricetta
Ti serviranno:
– 2 cucchiai di granuli di kefir d’acqua;
– 2 cucchiai di zucchero (meglio non troppo raffinato, l’ideale è uno zucchero biologico) bianco o di canna, in alternativa due cucchiai di miele o del succo di frutta;
– 1/2 litro di acqua naturale a temperatura ambiente (evitare l’acqua del rubinetto, troppo cloro!);
– 1 contenitore di vetro di circa 1 litro, con un ampia imboccatura per poterlo pulire facilmente, possibilmente dotato di un coperchio che impedisca il passaggio dell’aria;
– 1 colino
Dopo aver messo 2 cucchiai di kefir d’acqua con 2 cucchiai di zucchero e mezzo litro d’acqua all’interno di un contenitore, chiudi ermeticamente con il tappo e lascialo anche in questo caso al riparo dalla luce, per almeno 48-72 ore (se fa caldo ci vorrà meno tempo, ma d’inverno, con l’aria più fresca, occorrerà più tempo, anche uno-due giorni in più).
Per evitare che il contenitore scoppi per l’eccessiva presenza di anidride carbonica, ricordati di aprirerlo ogni tanto, consentendo il passaggio d’aria. I granuli alimentati dallo zucchero aggiunto, aumentano di volume e se ne formeranno di nuovi e l’acqua si trasformerà in una bevanda molto piacevole, leggermente alcolica e frizzante.
Sulla parete del contenitore, dopo qualche ora, si formano delle bollicine a testimonianza della fermentazione, non ti preoccupare, dunque, perché è normale! Passate le 48-72 ore, potrai filtrare la bevanda separandola dai granuli, che a loro volta, potranno essere riutilizzati con il medesimo processo.
Una volta filtrato, il kefir d’acqua lo puoi conservare in un contenitore chiuso (una bottiglia andrà benissimo!) nel frigorifero, per una settimana al massimo.
E non finisce qui
Pare che i granuli di kefir siano persino in grado di far lievitare il pane, senza il supporto di nessun altro tipo di lievito, naturale o di birra…
Ma mi chiedo, fino ad oggi dove vivevo? E’ possibile mai che dei “vermetti” così miracolosi possano cambiare molte cose in cucina, ma soprattutto migliorare la salute?
Ah dimenticavo, non è possibile riprodurlo in laboratorio, nessuno c’è ma riuscito, l’unico modo per avere i granuli di kefir è di farseli dare da qualcuno (che penso sia ben lieto di liberarsene, visto che si moltiplicano!) oppure acquistarli.
Ultima chicca… su Cookaround esiste un gruppo che si chiama “ricette col kefir” dove potrai trovare tantissime idee e testimonianze (con annessa gallery!) delle varie applicazioni di questo piccolo miracolo.
Fammi sapere cosa ne pensi!