Il Covid è una malattia subdola, parola di chi lo ha vissuto
Covid è una malattia che è davvero terrificante: il racconto Gianfranco Monti
Covid è una malattia subdola. E a dirlo è chi ha dovuto affrontare il Coronavirus e ancora non è riuscito a venirne fuori. Tanti i racconti che in questo ore testimoniano quanto sia importante prestare la massima attenzione. E fare in modo che il virus circoli il meno possibile. Tutti insieme possiamo farcela.
Gianfranco Monti è un autore e conduttore radiofonico e televisivo toscano. Ha 62 anni e sta affrontando il suo calvario dopo essere risultato positivo al Coronavirus.
In un post su Facebook Gianfranco Monti ha risposto alle domande di amici e conoscenti che gli hanno chiesto in questi giorni cosa volesse dire essere affetti da questa malattia.
Cari amici dopo giorni ho deciso di mettervi al corrente di quello che mi è successo e che sto vivendo. Credo che ve lo meritiate per tutto l’affetto e l’amore che mi regalate sempre. Il minimo che posso fare e contraccambiare con la verità. Ho preso il Covid e anche bello pesante, con la polmonite. Ma io la combatto.
Queste le parole del 62enne che da una settimana si trova ricoverato in ospedale. Lui non vuole postare foto come fanno in molti.
Ma conferma tutto quanto, tutto quello che si vede in tv è vero.
Eviterò foto non molto belle ma vi dico che qua dentro è come si vede in tv, si “gli angeli” bardati in ogni punto, ragazzi giovani fantastici che si sbattono per combattere una malattia subdola, di merda. Come l’ho preso? E che ne so!! Sempre attento, sempre. Mascherina, non assembramenti, tutte le precauzioni. Poi una mattina ti svegli con un pochino di febbre ed inizia la roulette russa, sì perché di questo si tratta. Accendi la tv e non immagini mai che possa succedere a te, e invece…non è così.
Il Covid è una malattia con cui non si scherza
E la testimonianza di Gianfranco è l’ennesima di questa seconda ondata di Coronavirus. Lui sta dalle 14 alle 16 ore attaccato a una maschera chiusa con l’ossigeno dentro fisso.
Con la testa che lavora, pensa, si svuota, piango, molto spesso, ma non va bene perché non fa figo ma più altro non fa morale. Qua va via tutta la tua privacy, non esiste più, cerco di usare padelle usa e getta per evitare la vergogna di farsi lavare da ragazzine tanto giovani. È uno sforzo sovrumano, credetemi, ma che faccio con immensa fatica ma da me. Insomma potrei andare più pesante ancora ma non è questo che voglio.
Poi lancia l’appello a prestare attenzione e a non credere a chi dice che è solo un’influenza.
Perché è davvero durissima. E lui sta vivendo un film dell’orrore.