Se noti della peluria sospetta sotto al collo e in altre parti del corpo ti spieghiamo cos’è, da cosa è causata e come riuscire a combatterla
Capire cos'è l'ipertricosi e come affrontarla è molto importante: ecco una pratica e veloce guida a riguardo che può fare la differenza
L’ipertricosi è una situazione patologica molto particolare. Le sue caratteristiche possono decisamente risultare oltre che problematiche anche difficili da sopportare. Ecco allora una pratica guida che riuscirà ad aiutare ad affrontare questo problema nel miglior modo possibile.
Cosa si intende per ipertricosi
Come spesso accade con molte patologie, il significato stesso lo si può comprendere analizzandone il nome. In questo caso, il prefisso iper fa ben intendere l’abbondanza di qualcosa, mentre tricos è un termine che deriva dal greco e che significa letteralmente pelo. Unendo le due cose, si può facilmente capire come la parola ipertricosi indichi un’abbondanza di peli.
Andando un po’ più nello specifico, si possono fare degli approfondimenti. Innanzitutto, questa patologia si manifesta per l’appunto con un numero sopraelevato di peli a livello corporeo. In particolare, si sa che gli effetti dell’ipertricosi si possono manifestare in modo localizzato in una specifica parte del corpo, oppure in modo sparso. Questa patologia può potenzialmente prendere in considerazione anche tutto il corpo, a differenza di situazioni simili, come l’irsutismo, che invece coinvolge solo determinate parti.
Come spesso accade con questo genere di patologie, le cause possono essere differenti. Una cosa certa, però, è che possono causare disagi anche a livello quotidiano, oltre che emotivo. Prima di iniziare una terapia, infatti, c’è bisogno di capire bene da dove derivi questa problematica.
Possibili cause
Innanzitutto, prima di analizzare casi particolari, bisogna sottolineare che l’ipertricosi può avere anche origine genetica. Infatti, può anche darsi che questa problematica sia di carattere congenito e che, proprio per questo motivo, ci si debba approcciare in modo differente. In altri casi, invece, la patologia può svilupparsi anche con l’età in base a determinate contingenze.
Innanzitutto, una delle cause principali di questo problema sono gli ormoni. Infatti, la crescita spropositata di peli, solitamente, si può ricondurre ad uno sbagliato equilibrio tra gli androgeni (ormoni come il testosterone) ed estrogeni. In particolare, sono proprio gli androgeni a promuovere la crescita di peli lunghi e scuri, tipici del sesso maschile. Il testosterone, infatti, stimola la crescita nelle zone pubiche e sotto le ascelle, mentre il diidrotestosterone, invece, stimola la barba negli uomini.
Gli estrogeni, al contrario, limitano la crescita di troppi peli. In particolare, la limitano in modo molto importante e, oltretutto, evitano che questi siano particolarmente spessi e scuri, facendoli diventare magari più fini e chiari. Viene da sé comprendere che patologie come l’ipertricosi derivano per l’appunto da un’eventuale sovrabbondanza di androgeni oppure da una risposta finale dirottata per la maggiore verso questi ultimi. Insomma, il rapporto androgeni – estrogeni è squilibrato.
Ipertricosi non fisiologica
Il caso in cui l’ipertricosi è causata da uno squilibrio ormonale lo si può definire, in particolare, fisiologico. Ci sono però casi in cui questa problematica scaturisce da situazione non normali, come a causa di patologie o farmaci.
Infatti, spesso l’ipertricosi può anche essere sintomo di altre problematiche, magari anche più gravi, che sfociano provocando problemi a livello ormonale. Tra le più attestate, in questo senso, vediamo, per esempio, le sindromi paraneoplastiche. Quest’ultime sono patologie che si manifestano con sintomi localizzati intorno alle zone dove ci sono tumori.
Affianco a queste problematiche, possiamo vedere che uno squilibrio ormonale può essere dovuto anche a problematiche legate, per esempio, all’assunzione di farmaci. Ci sono, infatti, alcuni medicinali che scatenano questo genere di reazione. Tra questi vediamo le molecole come minoxidil, ciclosporina oppure anche i corticosteroidi.
Ultima causa, ma non meno importante delle precedenti, è la presenza di una condizione fisica non ottimale, a livello patologico, che ha come conseguenza proprio l’aumento di peli corporei. Infatti, vediamo come condizioni come l’anoressia possano far scaturire questo tipo di sintomo. In particolare, vediamo un aumento dei peli che hanno funzione di andare a supplire uno stato carenziale. In questo caso il corpo reagisce affinché la temperatura corporea rimanga stabile, creando un’ulteriore protezione al freddo. Simile all’anoressia è anche il caso dell’iponutrizione, che ha più o meno lo stesso effetto.
Sintomi di ipertricosi
Portando avanti il discorso, è bene valutare ogni tipologia di sintomo reperibile in questo genere di malattia. Prima di tutto, però, bisogna fare una precisazione riguardo le casistiche. Parlare di ipertricosi negli uomini è differente che nelle donne. Questo perché negli uomini il livello di androgeni è sempre più alto, proprio in maniera fisiologica. Per questo è bene analizzare il caso sotto punti di vista femminili.
Nelle donne, infatti, c’è un tipo di sintomatologia precisa che identifica questo genere di problema. Innanzitutto, i campanellini d’allarme sono la presenza di calvizie di tipo femminile, ossia anche tipi di alopecia, acne, aumento improvviso della massa muscolare oppure anche atrofia del seno.
In sostanza, la situazione più comune quando si parla di ipertricosi è un’improvvisa virilizzazione della donna, quindi la comparsa di elementi corporei prettamente maschili, comparsa anche di masse addominali o pelviche e, inoltre, di un elevato quantitativo di peli. Queste sono le situazioni che più dovrebbero far pensare ad un caso di ipertricosi e che dovrebbero portare il paziente ad un controllo specifico.
Esami da affrontare
Una volta venuto fuori che si sta di fatto avendo un problema, è bene rivolgersi a chi di dovere per fare dei controlli. In questo caso, un medico generico di base saprà perfettamente come iniziare i vari controlli. Nello specifico, nelle donne si devono fare degli esami specifici che riescano a tenere sotto controllo i livelli ormonali.
Di base, con un’analisi del sangue il medico può controllare: testosterone libero e totale, deidroepiandrosterone solfato, ma anche l’ormone follicolo stimolante e l’ormone luteinizzante. Affianco alle analisi del sangue, qualora i risultati siano di fatto sballati, occorre affrontare tutto facendo anche una visita ginecologica.
Il ginecologo inizierà facendo un’approfondita analisi della zona addominale. In questo caso, infatti, vedremo come al paziente verrà fatta un’ecografia pelvica o una TAC per escludere le più pericolose neoplasie, ossia masse tumorali addominali. Queste si vanno a ricercare nella zona pelvica, ma si controlla anche la zona del surrene, per evitare che ci siano anche lì problematiche.
Infine, ci sono anche casi particolari. Dopo essere stati sottoposti a questi controlli, se si verificano segni di sindrome di Cushing o di masse surrenali o pelviche devono successivamente sottoporsi all’analisi delle urine per misurare i livelli di cortisolo. Tutto questo nell’arco delle successive 24 ore dalla diagnosi di sintomi compatibili con le suddette patologie.
Tipologie di trattamento
I trattamenti, come è canonico fare, variano in base all’origine del disturbo. Prima di elencare le varie tipologie, però, è bene fare una premessa importantissima. Non si può in alcun caso attingere da terapie online per risolvere problemi medici. Infatti, è necessario che sia il medico stesso ad indicare il trattamento da dover applicare e le sue varie tipologie. Eccone quindi le varie casistiche.
Trattamento ormonale
Dopo aver fatto i vari controlli e aver lasciato lavorare il medico con un iter diagnostico efficace, si possono tirare le somme. Nel caso in cui non si siano trovati altri problemi al di fuori dello squilibrio ormonale, si può concordare con il proprio medico curante nell’applicare una terapia proprio a base di ormoni.
I trattamenti più comuni in questa categoria sono: farmaci contraccettivi, antiandrogeni e altri tipi vari, molto meno utilizzati. I contraccettivi, spesso orali, utilizzati in dosi standard sono il primo passo per provare una cura di tipo ormonale. Infatti, sono molto utilizzati in questo genere di situazione, proprio perché hanno un’azione prettamente ormonale. Questi riducono la secrezione di androgeni ovarici, aumentando la globulina degli ormoni sessuali femminili. In sostanza, a conclusione di tutto ciò si arriva a diminuire il quantitativo di testosterone libero.
La terapia antiandrogena, invece, è ugualmente utilizzata, ma con casistiche completamente differenti. Infatti, nonostante l’azione risolutiva sia fondamentalmente la stessa, non la si applica in donne in età fertile. Questo perché potrebbe andare drasticamente a diminuire i livelli di androgeni, andando a creare delle problematiche irreversibili.
Alti farmaci utilizzati in questi contesti, anche se più raramente, sono i corticosteroidi. In questo caso si presuppone che ci sia una produzione androgena surrenale, certificata da analisi corrette. Questi possono essere utilizzati per gravi forme di iperandrogenismo ovarico. Coloro che possono dare questo genere di trattamento sono il ginecologo e l’endocrinologo.
Trattamento locale
Come detto in precedenza, l’ipertricosi può in qualche modo andare anche a localizzarsi in posti specifici del corpo. In sostanza, ci sono dei metodi a dir poco meccanici che prevedono la comune epilazione. In questo, ovviamente, non è necessario rivolgersi ad un medico, ma anche solo ad un’estetista che possa mettere in pratica le tecniche giuste.
L’epilazione, in particolare, si basa su tecniche meccaniche che prevedono l’estrazione dei peli. Sicuramente, una mano esperta come quella di un’estetista può in qualche modo essere molto più capace di risolvere il problema dalla radice. Sta di fatto che anche una depilazione casalinga può essere efficace e dare lo stesso risultato.
Le tecniche del mondo della cosmetica, però, non smettono mai di cedere. Infatti, vediamo come nuove metodologie abbiano un efficacia maggiore e un carattere decisamente più risolutivo della comune ceretta. Si sta parlando di epilazione laser, che prevede l’utilizzo di appositi strumenti che vanno a eliminare il pelo nella sua completezza, andando a occludere addirittura il bulbo pilifero.