Le donne incinte devono limitare l’assunzione di riso. Ecco perché
Allerta del Ministero della Salute del Belgio. Le raccomandazioni alle donne che aspettano un bambino.
Le donne incinte dovrebbero limitare il consumo di riso e alimenti a base di riso, che contengono arsenico inorganico, per impedire il trasferimento placentare per il feto.
Lo ha raccomandato ieri – lunedì 17 dicembre – il Consiglio Supremo della Sanità (CSS) belga in un nuovo avviso.
Gli esperti consigliano alle giovani madri anche di moderare l’uso di questi prodotti durante i primi mesi di vita del bambino. L’arsenico, infatti, è uno dei più comuni metalloidi ed è probabile che abbia effetti avversi significativi sulla salute umana nell’esposizione acuta o cronica.
Tuttavia, è anche un contaminante naturale presente in alimenti come il riso, afferma il CSS. L’esposizione alimentare all’arsenico è, quindi, inevitabile.
Sebbene non esista una soglia minima di tossicità e certezza circa gli effetti tossici dell’arsenico nei neonati o nei bambini, la CSS formula diverse raccomandazioni per evitare di superare i livelli accettabili di esposizione. Consiglia, tra l’altro, di garantire un’alimentazione equilibrata e variata dei bambini, non di sostituire le fonti di amido (pane, cereali) con cibi solidi fatti solo di riso, per evitare i biscotti di riso come snack regolari o anche non sostituire latte materno o vaccino con bevande di riso.
“Il consumatore medio italiano – evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello Sportello dei Diritti – ha un livello di esposizione all’arsenico inorganico che non è trascurabile ma inferiore alla dose di riferimento stabilita dai tossicologi, con 0,11 mg per chilogrammo di peso corporeo al giorno, rispetto a un intervallo da 0,3 a 8 mg che può diventare problematico”.