Vulvodinia: l’inferno di milioni di donne

Vulvodinia: l'inferno di milioni di donne. La vulvodinia è una malattia che colpisce 1 donna su 6, è invalidante per la routine quotidiana e limita i rapporti

La vulvodinia: l’inferno di milioni di donne, ne soffre almeno 1 su 6 ma è ancora un argomento poco diffuso. Questa malattia rende la vulva ipersensibile, al punto da generare un dolore intenso. Tutte le routine quotidiane di una donna affetta da vulvodinia possono diventano impossibili da sopportare. Lo sfregamento di biancheria intima o pantaloni attillati, l’uso di un tampone, avere rapporti o andare in bicicletta possono essere delle cose difficili da fare.

“È come una puntura costante, come se l’intera area fosse bruciata.” spiega Julia. Ha 37 anni e soffre di vulvodinia da almeno 10. “Ho perso il conto del tempo in cui sono stata così. Pensavo di avere delle infezioni, andavo spesso dal medico ma tutti i test erano negativi. Era impossibile per me avere rapporti”

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La situazione ha raggiunto una gravità assurda. “I medici spesso non mi hanno compresa, mi hanno mandato spesso da uno psicologo. Molti ginecologi non riuscendo ad individuare la causa non mi hanno nemmeno considerata”

Dopo un disperato processo di ricerca, Julia ha trovato risposte solo in un centro particolare in cui un dermatologo le ha subito diagnosticato la malattia. Tutti i sintomi coincidevano ma lei non aveva mai sentito parlare di vulvodinia. Purtroppo molti professionisti non hanno interesse nel trovare le cause, gli studi si concentrano molto di più sull’organo riproduttivo maschile.

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Si prova una forma di dolore neuropatico cronico in cui uno stimolo che dovrebbe essere percepito come lieve o banale è sentito come intenso dolore.

La vulvodinia può influenzare la vita amorosa delle coppie in modi molto diversi. In una coppia deve essere l’uomo a dover capire ed essere sensibile, comprensione e comunicazione sono quindi, la chiave nella battaglia contro la malattia. Dovrebbero esserci campagne per pubblicizzare che questa malattia esiste davvero, e non è solo nella testa delle donne.

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Bisognerebbe inoltre sensibilizzare i ginecologi a studiare di più le patologie dei genitali esterni ma soprattuto ad ascoltare di più le loro pazienti.

Le cure possibili ancora non sono molte, si va da un lavoro multidisciplinare con più specialisti come dermatologi e fisioterapisti a prescrizione di farmaci orali per ottenere un bocco del dolore, oppure anti depressivi o anestetici come la lidocaina.

In ogni caso non bisogna mai sottovalutare il dolore ai rapporti intimi, andate subito da un ginecologo se avete la sensazione che qualcosa non torna, le cause possono essere infinite.