Sindrome della Crocerossina: perché devi superarla
Avrai sentito parlare centinaia di volte della sindrome della crocerossina: ecco perché è una condizione tossica, da superare per il tuo bene
Cascarci è molto più facile di quanto si creda: la sindrome della Crocerossina è quel tipo di condizione che ti vede felice e realizzata solo mentre ti prendi cura del partner e lo conduci alla salvezza. Di base, però, ciò che devi sapere è che questa felicità è solo apparente.
Quando ti ritrovi in questa condizione pensi di essere responsabile del tuo partner: inizi a ritenerti indispensabile e cominci a sacrificare qualsiasi tipo di felicità personale per fare in modo che lui abbia tutte le possibilità di essere felice. Ti sembra giusto? No, non lo è. E adesso scenderemo in profondità.
Sindrome della Crocerossina: cos’è
La Sindrome della Crocerossina è più correttamente indicata come “Sindrome di Wendy“, in riferimento alla Wendy di Peter Pan, che lascia ogni cosa per volare con il suo eterno bambino. Per quanto nella favola questa condizione possa essere carina e romantica, nella vita reale è un grosso problema
La sindrome della Crocerossina si manifesta in un’assoluta necessità di soddisfare gli altri per non abbandonarli e per non farsi abbandonare. È strettamente collegato alla “sindrome di Peter Pan“, che si riferisce a persone che non vogliono crescere o assumere le responsabilità dell’età adulta.
Le donne affette da sindrome della Crocerossina, infatti, combattono perennemente con un uomo che non può fare (per mancanza di volontà o per necessità) tutto ciò che fa un normale adulto. Si tratta di un uomo che non può e non vuole crescere, e che scaricherà sempre le sue responsabilità sulla sua Wendy.
Sindrome della Crocerossina: come si sviluppa
Una delle cose che devi sapere sulla sindrome della Crocerossina è che tende a colpire chi è fondamentalmente insicura o chi è convinta di non poter controllare la propria vita. Questo tipo di donne hanno un bisogno elevato di sentirsi necessarie.
Per farlo diventano accudenti, compiacenti e gratificano l’altro anche a discapito delle proprie necessità, finendo per assumere il ruolo di madre del compagno e deprimendosi sia per la mancanza di attenzioni che per la mancata accettazione sociale della propria relazione.
La sindrome si sviluppa solo se ci si ritrova davanti a un Peter Pan, a qualcuno da curare. Proprio per questa ragione è molto frequente che chi ha una sindrome della Crocerossina latente frequenti amici o parenti che ritiene bisognosi.
Sindrome della Crocerossina: perché e come guarire
Quando sviluppi la sindrome della Crocerossina il partner diventa il tuo oggetto d’amore incondizionato. Viene perennemente idealizzato, viene idealizzato. Ma, di fatto, quella che si sviluppa non è una relazione sana. Anzi: è una relazione che finirà inevitabilmente male, per una tua profonda insoddisfazione.
Quando ci si rende conto di soffrire della sindrome della Crocerossina occorrere intraprendere un percorso di psicoterapia per comprendere quale particolare vissuto ha portato a sviluppare la paura dell’abbandono. In più occorre fare un lavoro sulla propria autostima. Guarire da questa sindrome è un modo per affermarsi e per dipendere non dalla felicità degli altri, ma solo dalla propria.