A tavola con… Anna Prandoni, il direttore de "La Cucina Italiana"
Un'appassionata di cucina, una donna che lavora, le ho chiesto di blog, tecnologia e una ricetta!
Oggi vi presento Anna, una donna di 37 anni che da un mese e qualche giorno dirige il giornale più buono del mondo: La Cucina Italiana. Per un’appassionata di food, un sogno che si realizza. Se non facesse questo, dice che le piacerebbe: “preparare torte e marmellate in una casa tutta bianca nel cuore della Provenza, dove organizzerei corsi di cucina italiana e servirei cene prelibate per me, mio marito e i nostri amici.”
Adesso però è cosciente che il sogno dovrà aspettare, visto che quello che si è appena realizzato, è talmente bello e grande da non lasciarle molto spazio per altro.
Le chiedo se è esattamente dove vorrebbe essere in questo momento e la sua risposta è: “Indubitabilmente sì. Perché sono in un’azienda che mi stima e ha sempre creduto in me, ma soprattutto perché lavoro con persone speciali, che condividono con me tempo, spazio, modalità, approcci ma soprattutto la passione sfrenata per quello che facciamo.”
Anna la potete trovare anche on line, soprattutto su Twitter con l’account Panna975.
Iniziamo con una domanda semplice, se fossi un piatto cosa saresti?
Se fossi un piatto sarei la 2000feuilles di Pierre Hermé: dolce, appassionata, classica ma con un tocco nuovo e diverso, qualcosa di particolare che mi caratterizza.
Ma se devo pensare alla cosa più buona mai mangiata in vita mia, allora sarei la crocchetta di cioccolato fondente, chinotto e caviale di Carlo Cracco. Eccessiva per quant’è buona. Avventata e amante del rischio, disposta anche a non piacere.
Quanto tempo dedichi alla cucina?
In una giornata normale, purtroppo, neanche un minuto.
Nelle giornate fortunate, tutto il giorno. Nelle poche domeniche in cui riesco a stare a casa inizio la mattina a produrre e non mi fermo fino a sera. Il forno è sempre accesso e l’impastatrice sempre in movimento.
Potessi scegliere, è proprio in cucina che passerei il mio tempo, a sperimentare e degustare manicaretti. Ma anche a leggere, appollaiata sulla mia sedia preferita, quella vicina ai fornelli.
Da poco hai ricevuto un nuovo incarico, com’è dirigere LCI?
È entusiasmante. Ma il rovescio della medaglia c’è. Il tema è talmente di moda che trovare idee e progetti davvero innovativi è sempre più difficile. Ma ho sognato talmente a lungo e intensamente questo lavoro che adesso riesco a vederne solo i lati positivi. Ieri ho chiuso e mandato in stampa il mio primo numero e l’emozione è stata incredibile. Sono davvero fortunata!
Per restare sul tema lavoro, cosa ti senti di consigliare alle donne di oggi appassionate di food? Ci sono blogger, consultenti e food writer, qual è secondo te il modo migliore per emergere
Il consiglio credo valga per tutti i settori, quando si parla di comunicazione. Essere se stessi e parlare un linguaggio semplice, diretto, solo vostro. Solo così sarete empatici con chi legge e risulterete unici.
Forse c’è il rischio di non piacere a tutti, ma quelli che vi capiranno vi apprezzeranno a pieno. E poi, non cedere alle mode e alle lusinghe del mercato e di chi dice di volervi aiutare: in realtà, nella maggior parte dei casi, sono interessati ai vostri lettori e non a voi.
Io ti ho conosciuto sui social, attraverso Twitter, quanto è importante per te la tecnologia in cucina? Navighi in internet per cercare ispirazione nelle tue ricette o preferisci libri e riviste?
La tecnologia, in cucina come nella vita, è uno strumento indispensabile che ormai è parte integrante e imprescindibile della mia esistenza. Scherzando, dico sempre che l’iPhone è un naturale proseguimento della mia mano. Ma la tecnologia non è tutto, e soprattutto non è onnipotente. Non riuscirei a fare a meno della carta. L’ispirazione, comunque, viene da tutto e da ovunque: dalle chiacchiere con i colleghi, dal mare magnum del web, dai libri e dai social. Appena vedo, sento, leggo qualcosa di stuzzicante lo archivio nel file delle ricette da provare. Non riuscirò a provarle tutte nemmeno tra tre vite, ma intanto sono lì!
Mi piacerebbe sapere se hai dei link di riferimento sul tema food, dove sai che se clicchi lì trovi sempre la novità di cucina o la ricetta giusta.
Dipende da che cosa cerco. Se voglio una ricetta, normalmente alzo lo sguardo e la chiedo al nostro chef che quando non sta cucinando è seduto proprio di fronte a me. Se lui lavora, vedo sul nostro sito: in mezzo a 20mila ricette, quella che cerco probabilmente c’è. Se invece voglio qualcosa di casalingo ma rigorosamente all’altezza delle aspettative c’è Ornella con Ammodomio: non tradisce mai! Le mie meringhe vengono bene solo da quando seguo la sua ricetta. Se invece voglio leggere di cucina c’è Dissapore. Ironia e disincanto sul tema più appassionante del mondo.
Se ti concedi una coccola, qual è il tuo comfort food preferito?
Se mi sento un po’ giù, la pizza è il mio antidepressivo per eccellenza, soprattutto se sono io a prepararla. Mi sfogo impastando, rifletto mentre lievita e mi consolo mangiandola!
Ma la vera coccola rimane il cioccolato, possibilmente alto e spesso…potrei non smettere mai.
E se invece è uno di quei giorni in cui mi voglio far del male, invito le amiche e facciamo lo ‘sbudrella party’: mangiare junk food mischiando dolce e salato è il vero sgarro, per me. Perché oltre ad ingurgitare calorie inutili e dannose, vado contro ad ogni altro mio tabù gastronomico. Ma credo che quelle serate riescano bene soprattutto per la compagnia!
Lasciaci, se ti va, la tua ricetta veloce ma d’effetto!
In questi 13 anni ho scritto migliaia di ricette, libri, pezzi sul cibo. Ma l’unico libro di cucina che ho scritto da sola, senza l’aiuto di chef, si intitola ‘Buon appetito pigrizia’, e ho detto tutto. Quello è davvero un concentrato di ricette rapide, facili, alla portata di tutti e soprattutto che si possono preparare quando il tempo è poco e la voglia di qualcosa di sfizioso è tanta. Da un po’ twitto ricette in 140 caratteri: la ricerca della semplificazione, in cucina, è proprio una fissa per me. Forse anche perché faccio parte di quella schiera di persone che torna alle 20 a casa ma non vuole cedere alle lusinghe dei piatti pronti. La mia ricetta preferita per quando ho ospiti è senz’altro questa lasagna.
Ricetta di Anna: LASAGNE CON SALMONE, ROBIOLA E PEPE ROSA
Ingredienti e dosi per 4 persone:
200 g di pasta fresca per lasagne
400 g di salmone affumicato
400 g di robiola
½ dl di latte
30 g di grana
30 g di pangrattato
30 g di burro
20 g di maggiorana
sale e pepe rosa
Procedimento
Lavare, sfogliare e tritare la maggiorana.
Ammorbidire la robiola con il latte e unire la maggiorana.
Imburrare una pirofila da forno.
Disporre uno strato di lasagne e alternare con robiola e salmone.
Proseguire fino ad esaurire gli ingredienti.
Distribuire sulla superficie il grana, il pangrattato, qualche fogliolina di maggiorana e il pepe rosa.
Infornare a 200°C per 25 minuti.
Servire.
Ringrazio molto Anna per il tempo che mi ha dedicato in un momento decisamente pieno di cose :) Grazie!