A tavola con… Elisa Pella
Una giovane e romantica donna che adora la città in cui vive, ama il suo lavoro e fa la scarpetta nel piatto!
Elisa l’ho “conosciuta” attraverso Twitter e Instagram, durante un contest fotografico di Zelda tra commenti e immagini leggere e divertenti.
Ho potuto poi scorprire che è appassionata di Bruce Springsteen come me e che fa un lavoro a contatto quotidiano con il mondo del food, come piacerebbe a me :) insomma ho trovato molte affinità e ho iniziato a seguirla.
Lei ha trent’anni, vive a Milano ed è “tutta social network e bicicletta” come dice qualcuno. Se le chiedete che lavoro fa, sapete cosa risponde? “Faccio un lavoro bellissimo!” (lavora nella produzione di Magenta Bureau ,quelli che organizzano Identità Golose, in arrivo dal 10 al 12 Febbraio a Milano.
Dopo il lavoro va a concerti o al ristorante, sempre in bicicletta! È una dormigliona ma che dorme meno di quanto vorrebbe. Adora la sua città, Milano, per le opportunità che offre e i suoi angoli segreti. Il suo posto preferito sono le panchine dei parchi, ma in inverno il divano di casa è un’ottima alternativa. Non guarda la televisione ma mangia un sacco di libri. Mentre fa le pulizie ascolta i podcast delle sue trasmissioni radiofoniche preferite e dice: “La radio che ha scoperto internet è la più bella novità del nostro tempo, o quantomeno quella che mi regala più gioie”.
Poi ama Instagram, il social network a cui vuole più bene. C’è stato un tempo in cui era contraria a Facebook, ma adesso è “guarita”.
Poi in sequenza ti racconta che avrebbe voluto conoscere Woody Allen una trentina di anni fa, se deve fare una lista dei motivi per cui vale la pena vivere metterebbe: i marmi di Canova, i mandorli a primavera, le pesche, il sorriso di suo nonno, le similitudini di Tolstoj e…”i film svedesi, naturalmente”!
Potete trovarla su Twitter come @elisapella o su Instagram come @elisagram
Il tuo piatto preferito qual è e perché?
Sono cresciuta mangiando pasta due volte al giorno e la pasta per me è il piatto irrinunciabile. Mi piace in tutti i modi, ma in particolare con le verdure di stagione. E al pesto! E al ragù. E col pesce… Ricordo poi che quando tornavo da scuola pranzavo sempre con la nonna e sul fondo del piatto di penne al pomodoro e basilico che mi preparava c’era sempre un misto di sughetto e olio che raccoglievo col pane: la scarpetta fa parte del piatto!
Se fossi uno chef che tipo di ristorante avresti?
Faccio fatica a immaginarmi chef, in realtà. Se avessi un ristorantino mi piacerebbe che lo chef fosse il mio fidanzato. Io preferirei stare in sala, accogliere le persone, chiacchierare, raccontare e raccogliere suggerimenti e storie.
Qual è l’odore del cibo che ti ricorda la tua infanzia?
Sembra strano, ma il primo odore che mi viene in mente è quello delle lasagne alla trevisana! Mi spiego: io e mia sorella da piccole potevamo scegliere una sola cosa che non ci piacesse mangiare, per tutto il resto non dovevamo fare storie. Io inizialmente avevo scelto la barbabietola, perché quando la facevano a scuola non mi piaceva per niente, ma poi siccome la mamma non la faceva mai ho cambiato idea e il nemico numero uno era diventato il radicchio. Ai miei piacevano molto le lasagne alla trevisana, ma siccome secondo i patti stabiliti io ero esonerata dal mangiarle, si sono messi a cucinarle solo quando avevano ospiti. In quelle sere io e mia sorella aspettavamo l’arrivo di tutti, salutavamo e poi filavamo in camera. Mi ricordo perfettamente come l’eccitazione infantile dell’attesa degli ospiti si mischiasse al profumo (per me al tempo orribile) delle lasagne nel forno! Ora ovviamente adoro il radicchio.
Se fossi uno snack/uno spuntino cosa saresti?
Un arrolado de dulce de leche. Il dulce de leche è un dolce sudamericano, una specie di crema mou. Per tutta la vita, per il mio compleanno, ho chiesto sempre la stessa torta: il rotolone di dulce de leche. Mia mamma è nata a Buenos Aires e vi è rimasta per i primi 12 anni della sua vita, è stata lei a darmi il dulce de leche quando ero piccola, ma ora io ne sono molto più ghiotta di lei! Il rotolone non riesco a farlo spesso, ma il dulce de leche lo mangio tranquillamente anche a cucchiaiate… ormai non posso non averlo a casa perché gli amici quando vengono me lo chiedono sempre!
Quando il cibo è una coccola/comfort food, che cosa ti prepari o ti concedi?
Il tè con i biscotti è la forma di coccola per eccellenza. L’unica cosa che mi fa accettare la fine dell’estate e l’arrivo delle giornate con il buio alle 5 è il pensiero di quei tè bevuti da sola o in compagnia. Il tè è il compagno migliore sia per leggere che per chiacchierare. Il tè ha il potere magico di trasformare lo scorrere del tempo e di scaldarti da dentro. Io amo particolarmente il tè verde al gelsomino, ma in generale mi piace scoprire aromi nuovi e mischiare quelli che conosco.
Dato che siamo donne al passo con i tempi… un consiglio tecnologico?
Cosa non deve mancare in una cucina di un’amante del cibo secondo te?
Secondo me non dovrebbe mancare la macchina per il sottovuoto, perché chi ama cucinare cucina spesso più del necessario, ma il cibo non si butta! Mettere sottovuoto consente di conservare meglio, di più e più a lungo.
E per finire per tutte le Bigogirl che ci leggono, hai un consiglio da dare per rimanere in forma o un trucchetto che usi dopo una grande mangiata?
Se vivete in città, lasciate a casa la macchina. Spostarsi in bicicletta o a piedi che fa bene al fisico, alla mente e agli occhi. Tornare a casa a piedi, se si ha un percorso di 30-50 minuti, è un’abitudine rigenerante!
Grazie Elisa!
Credit: l’immagine di copertina scattata ad elisa è di Agnese Gambini.