A tavola con… Mariachiara Montera, ma cercatela come Maricler
Ecco la nostra intervista con Maricler, blogger di The Chef is on the Table
Le vacanze stanno per terminare un po’ per tutti e si sta tornando alla dura realtà lavorativa, ovviamente per chi è fortunato ed ha un lavoro… o per chi ne molla uno in una grande azienda, per mettersi in gioco e mettere in gioco soprattutto le sue capacità. Chi ha fatto questa scelta è stata Mariachiara, conosciuta sul web come Maricler, appassionata di cibo, cucina, food e fotografia.
L’ho conosciuta la prima volta ad una serata a Milano di Gente del Fud, un network ricco di foodblogger (magari un giorno ve ne parlerò) e la vedevo parlare con tantissime persone. Si la conoscevano tutti.
Dato che non avevo ben capito dove vivesse, avevo capito che c’entrava Torino ma non sapevo come, mi sono avvicinata e mi sono presentata. Lì ho scoperto una donna determinata, coraggiosa, che sa il fatto suo e ho scoperto la sua storia, piano piano, l’ultima volta a cena davanti ad un bicchiere di vino bianco!
È nata a Salerno e vive viaggiando per l’Italia. Dopo Salerno, Bologna e Milano è approdata a Torino, di cui è spudoratamente innamorata. I broker la danno per certa fissa a Torino, e la sua passione per il vitello tonnato e il coniglio depongono come elementi schiaccianti a favore.
Maricler ha insieme al suo compagno Fabrizio, un blog di “varia cultura” gastronomica, dove scrive di ristoranti, eventi food e indirizzi gastronomici, unendo spunti e riflessioni sul mondo dei foodblog.
Dopo una laurea in Scienze della Comunicazione e un percorso quasi certo verso il mondo delle biblioteche, i tempi moderni e precari hanno invece complottato per portarla prima nel mondo dell’editoria e poi nel mondo della comunicazione: Mariachiara però non sta mai ferma, e come vi dicevo prima, ha lasciato un ruolo da responsabile di comunicazione in una grande multinazionale per approdare al magico mondo dei Social Media, per un’agenzia pubblicitaria di Torino.
Sul biglietto da visita c’è scritto Social Media Strategist e Internet Pr, che tradotto vuol dire progettare, coordinare e realizzare le strategie di comunicazione per i suoi clienti, molti dei quali in ambito food.
Se starà mai ferma? Lei dice di no, e continua a studiare, approfondire interessi e seguire le sue passioni per nuove mirabolanti avventure, magari altrove.
Se non è al pc è alla macchina fotografica o all’iPhone. Molto spesso a tavola. Il suo blog che parla di cucina e condivide con Fabrizio è The Chef is on the Table.
Conosciamola meglio a tavola!
Il tuo piatto preferito qual è? Perché?
Sono nata nella provincia di Salerno negli anni 80, e questo fa di me un’amante di pasta e pizza, ma anche di quelle ricette Really Eighties per cui provo una passione perversa: profiteroles e cocktail di gamberi sopra tutti (e sì, un po’ me ne vergogno).
Se fossi uno chef che tipo di ristorante avresti?
Una pizzeria gourmet, dove servire pizza con abbinamenti particolari e finire il pasto con un dolce fatto con le mie manine. Una carta dei vini e delle birre importanti, camerieri cortesi e coccole per i clienti.
Qual è l’odore del cibo che ti ricorda la tua infanzia?
Sicuramente il sugo, aka A ‘pummarola. Aiutavo mia nonna a fare la passata, e guardavo mia madre cucinare il sugo con il quale avrebbe condito la parmigiana di melanzane, il mio piatto preferito perché amavo rubare le melanzane fritte.
Se fossi uno snack cosa saresti? Per quale motivo?
Pane guttiau, ossia il pane Carasau o Pistoccu che viene “guttiato”, cioè condito con olio e sale e passato al grill per qualche minuto: è uno snack che viene dalla Sardegna, la mia terza patria insieme alla Campania e al Piemonte. Lì è cresciuto il mio compagno, Fabrizio, che ha usato questo pane per corteggiarmi.
Quando il cibo è una coccola/comfort food, che cosa ti prepari o concedi?
Mi concedo quasi tutto a dire il vero. Se proprio devo strappare, vado al Gertosio, un bar pasticceria di Torino e ordino un Sabaudo: pareti del bicchiere pennellate con la loro crema al gianduia, una tazzina di caffè, la loro meravigliosa panna montata e granella di nocciole.
Dato che siamo donne al passo con i tempi… un consiglio tecnologico? Cosa non deve mancare nella cucina di un’amante del cibo? (Elettrodomestici, tecnologie, diavolerie varie insomma)
Semplicemente io non potrei vivere senza Instagram, che mi permette di fotografare e condividere i piatti dei ristoranti dove amo mangiare; per me che vivo a Torino, la App de La Guida dei Cento di Torino e Piemonte mi risolve parecchie serate in cui sono in giro, non ho voglia di tornare a casa e non so dove cenare: una piccola ricerca e il ristorante o la trattoria sono prenotati!
Tornando in cucina, non possono mancare una planetaria e un frullatore a immersione, elettrodomestici che accorciano i tempo di esecuzione e facilitano le imprese culinarie.
E per finire per tutte le Bigogirl, hai un consiglio da dare per rimanere in forma o un trucchetto che usi dopo una grande mangiata?
Camminare sempre, magari scegliere la bici. Io sono una grande fan delle lunghe passeggiate, e non uso quasi mai la macchina. Per il resto basta ascoltare il proprio corpo: se dopo una mangiata enorme si sentirà affaticato, ascoltatelo e per qualche giorno assecondatelo. Lo stravizio è il più delle volte una questione mentale, il nostro corpo sa sempre quello di cui ha bisogno per stare bene :)