A tavola con… Sara Porro
Una ragazza dai mille lavori nell'ambito food, con una scrittura fine e ironica
Oggi mi metto intorno ad un tavolo virtuale con Sara Porro.
Se ripenso a come l’ho conosciuta.. beh, è facile: mi è stato passato il contatto perchè aveva urlato un help a suon di social per una faccenda legata al suo liveblog su Dissapore.
Da lì ci siamo scritte e siamo entrate in contatto, pensate che l’ho anche sognata… robe da pazzi che solo la mia mente può produrre alle 5 del mattino!
Nel frattempo, ho cercato di capire cosa facesse questa ragazza nella vita e ho capito che non ne fa una, ma ne fa tante diverse, ecco mi ricorda qualcuno!
Lei si occupa di ufficio stampa e comunicazione. Scrive di cibo su Dissapore appunto, poi seleziona per una casa editrice libri da pubblicare. Ah, collabora anche ad una guida di ristoranti, I Cento di Milano. Mi dice che c’è chi la saluta dicendo “Buona giornata e buoni lavori!”. Ci credo!
Di indole, non sente mai di essere proprio dove vorrebbe essere “ma va bene così, è un’ansietta di sottofondo che poi mi spinge a fare sempre cose nuove e belle”. Di sicuro, essere fuggita dal cubicolo diventando una freelance è stata una decisione che l’ha fatta molto crescere (anche l’ansia è cresciuta) ma ne è soddisfatta.
Se le chiedo cosa vorrà fare da grande lei ancora non lo sa, ma spera ci sia sempre del cibo di mezzo :) se non da raccontare, almeno da mangiare!
Ci lascia anche una lista dei suoi preferiti online: il magazine femminista irriverente Jezebel e la web serie dedicata al cibo sostenibile The Perennial Plate.
Se volete seguire le sue vicende cibose la trovate su Twitter come @SaraPorro
Quando è nata la tua passione per il food?
Il cibo è sempre stato importante per me, anche da bambina. L’ho già raccontato, ma è una storia indicativa: alla fine della vacanze scoppiavo puntualmente in lacrime dopo aver lasciato la casa della nonna. A quel punto mia madre frugava in valigia, estraeva un dolcetto e me lo porgeva dicendo con tenerezza: “Oh, tesoro, non essere triste. Mangia questo”. Funzionava.
Il tuo piatto preferito qual è e perché?
Difficile a dirsi. Ma il gelato resiste in cima alle mie preferenze anche a gennaio, quindi forse…
Se fossi uno chef che tipo di ristorante avresti?
Il mestiere di chef può essere molto bello ma è troppo logorante per me. Piuttosto che diventare un cuoco nella prossima vita preferirei un’altra punizione karmica qualsiasi, va bene anche reincarnarmi in una donnola.
Qual è l’odore del cibo che ti ricorda la tua infanzia?
Il profumo del pane ferrarese nella casa della mia nonna emiliana.
Se fossi uno snack/uno spuntino cosa saresti?
Ecco, ripensandoci anche reincarnarmi in uno spuntino va bene. Vorrei essere il gelato, così da sperimentare come ci senta a essere popular come le bellone alle superiori.
Quando il cibo è una coccola/comfort food, che cosa ti prepari o ti concedi?
Quando mi voglio bene in modo ipocalorico, mi preparo una vellutata di piselli e menta buonissima – una ricetta della mia amica Vittoria Bortolazzo. Quando voglio festeggiare, mi preparo la pizza facendo lievitare a lungo l’impasto – così mi godo anche l’attesa.
Dato che siamo donne al passo con i tempi… un consiglio tecnologico? Cosa non deve mancare nella cucina di un’amante del cibo secondo te?
In cucina sono molto analogica – i libri di ricette sono gli unici che leggo ancora in cartaceo, per tutto il resto sono felicemente passata a Kindle. È che la tecnologia teme l’umido, come ho scoperto quella volta che l’e-reader mi è cascato nella vasca da bagno.
E per finire… il giovedì sera durante il live blog di masterchef come ti organizzi la cena? :) Vogliamo sapere il dietro le quinte com’è!
Faccio uno spuntino prima, alcuni spuntini durante, un altro spuntino dopo. Soprattutto, bevo vino senza soluzione di continuità – mi aiuta a mantenere la trance agonistica (o almeno questa è la mia percezione dei fatti)
Ringrazio Sara per la disponibilità tra un live blog e l’altro ;)
Foto in copertina: Sara porro al “The Cube” ristorante temporaneo a Milano, nella seconda foto era al 25° anniversario del Louis XV di Alain Ducasse a Monte-Carlo, nella terza mentre intervistava Spyros.