A tavola con… Veru la cuochina sopraffina!
Intervista sugli schermi di Bigodino con Veruska, meglio conosciuta come "La Cuochina Sopraffina"
Oggi per la nostra rubrica vi presento una donna con… non si può dire!
Ma chi la segue sul web lo sa, lei è una che non si tira indietro, una che dice sempre quello che pensa, una che sa quello che fa!
Ed eccola qui! Lei è Veruska, Veru per gli amici e in realtà per tutti, Cuochina per chi legge il suo blog. Nella vita è una giornalista e una social media strategist e sì, campa facendo queste due cose.
Vive a Dublino (come avete visto nella foto) per scelta e da lì le piace osservare il mondo che la circonda, raccontarlo e cucinarlo a parole come cucina i suoi piatti, mettendo insieme pochi e semplici ingredienti per provare a tirar fuori qualcosa che piace a tutti.
Si definisce una medio-woman per eccellenza: segue il calcio, molto a dire il vero!
Non sa disegnare, non sa fotografare ma le piace scrivere, da sempre.
E siccome se scrive la lingua si ferma per la gioia di chi le sta accanto, dice di aver fatto la scelta giusta! :D
Non crede nella forma, o meglio non crede solo nella forma, ma molto nella sostanza. L’essere diretta è una delle sue peculiarità principali (leggete qualche post nel suo blog e capirete!) insieme all’ironia che è il segno distintivo di tutto quello che fa!
Anche perché se non fosse così ironica non saprebbe proprio come affrontare due simpatiche malattie che si sono pesantemente intrufolate nella sua vita per renderla ancora più movimentata.
È piacevolmente incasinata e le piace esserlo! :D
Tra i suoi progetti in proprio (diversi dalle collaborazioni)ci sono:
Lacuochinasopraffina (anche in inglese),
Inviaggioconveru e
Dgmag
Intervistiamola!
Il tuo piatto preferito qual è? Perché?
La pasta alla carbonara, che domande! :D
Perché è casa, è famiglia, è Roma e provincia, è il mio mondo fatto di cose semplici ma con gusto, genuine e veloci, accurate ma che sanno nascondersi bene. Credo sia la ricetta più controversa della cucina italiana e siccome io sono una a cui piace essere controversa, che nella polemica ci sguazza e si diverte, non posso non amare questo piatto!
E poi è la ricetta che cerco di insegnare agli irlandesi per i quali carbonara è un vasetto di liquido verdognolo da versare sulla pasta assurdamente scotta e da mangiare accompagnato da latte o succo di frutta.
Se fossi uno chef, che tipo di ristorante avresti?
Piccolo, massimo 6 tavoli da due con la cucina in mezzo alla stanza e le persone che possono venire a cucinare insieme a me o anche al posto mio. Ci sono guanciali attaccati al muro, salami e prosciutti, le uova del contadino, la spianatoia con il mattarello in bella vista.
Un posto che non passa nessun test italiano igienico-sanitario.
E un posto che non guadagna nulla perché conoscendomi baratterei 6 posti a sedere con una forma di formaggio e tanti saluti!
Qual è l’odore del cibo che ti ricorda la tua infanzia? Spiegaci perché!
Il ciambellone di mia nonna. Non ho trascorso un solo giorno della mia infanzia senza che a casa mia ce ne fosse uno e ogni volta che provo a prepararlo onestamente non viene mai come veniva a lei.
Al cibo associo molto più gli odori che i sapori e il profumo dell’impasto sbattuto con le mani e senza frusta, senza forchetta, senza robot è qualcosa che mi porterò sempre dentro.
Se fossi uno snack cosa saresti? Per quale motivo?
I bruscolini, senza se e senza ma.
Molti li considerano il niente più totale ma sono talmente saporiti e gustosi, una volta che li metti in bocca, che creano dipendenza.
Sempre per la teoria per cui nelle cose insignificanti si trova il bello e il buono…
Quando il cibo è una coccola/comfort food, che cosa ti prepari o concedi?
Diciamo che tutto il cibo che cucino per me è comfort, specialmente se lo mangio davanti alla tv mentre guardo programmi spazzatura americani… sono una brutta persona, lo so!
Lo zabaione con il goccettino di caffè dentro è decisamente quello che preferisco: la sola operazione di montare le chiare a neve fermissima e poi colorarle con il tuorlo mi rende serena molto più di una lezione di yoga che, detto tra noi, mi sta mettendo più ansia che altro.
Dato che siamo donne al passo con i tempi… un consiglio tecnologico? Cosa secondo te non deve mancare nella cucina di un’amante del cibo? (Elettrodomestici, app, diavolerie tecnologiche varie)
Io sono una geek da cui stare alla larga e sono un’Android user mentre rifuggo dalla Apple (non mi piacchiate bigogirls! :D ).
Lavoro con la Rete e per la Rete da sempre e sono una di quelle che si ingegnano pur di avere l’ultimo modello di smartphone, l’ultimo tablet, l’ultimo inutile affare da usare un mese e poi mettere da parte. In cucina secondo me non si può fare a meno del timer per cuocere l’uovo, altro che diavolerie varie: infili la pallina nell’acqua e questa cambia colore diventando rossa quando l’uovo è cotto.
Non vale come diavoleria tecnologica? E chi l’ha detto che le app sono meglio di una pallina? :D
E per finire, per tutte le Bigogirl, hai un consiglio da dare per rimanere in forma o un trucchetto che usi dopo una grande mangiata?
Qua casca l’asino: io non sono una gran mangiatrice ma mi piace far mangiare gli altri. In più non posso mangiare farine e cereali (ahi ahi ahi celiachia!) e quindi la mia dieta è molto molto limitata e il mio stomaco si riempie con poco.
Però sponsorizzo a gran voce la sana ed economica passeggiata: ho la fortuna di vivere a ridosso del mare di Dublino e questo vuol dire che in 5 minuti sono sul lungomare o sul lungofiume e, senza musica nelle orecchie e solo un paio di occhiali da sole, cammino cammino cammino e mi dimentico pure di quanto mi piace fare shopping.
E comunque per me vale sempre il detto romano “sparagna sparagna, arriva er gatto e se la magna” traslandolo al cibo per cui mi sta benissimo avere a cuore la propria salute ma se questo vuol dire rinunciare a certi piaceri allora no, non ci siamo: mangiamo tutto bilanciando le porzioni e facendo movimento, altro che sparagnare e soffrire! :D