A tavola con… Domitilla Ferrari!
Social networker, scrive due blog, è vegetariana. Su Twitter è @semerssuaq
Eccola qui, è così attiva sul web che non potevo non chiederle di mettersi a tavola con me, per scoprire qualcosa in più di lei.
Si avvicina ai 40 (ma ci credete?!) e da 10 ha un blog in cui racconta anche tanti fatti suoi.
Lavora nel digital di Mondadori e dice di essere una guru dell’ovvio.
È mamma di una 3enne che sorride come lei.
Domitilla ha anche un progetto non-profit: ha messo in vendita il suo quasi-foodblog di cui dona gli introiti all’Unhcr, l’agenzia dell’Onu per i rifugiati. Dice “Si guadagna col blog? No, ma per una buona causa anche piccole cifre fanno la differenza, ma – soprattutto – fanno la somma” e, infatti, ha raccolto finora quasi 2000 euro di cui la metà già donati per sostenere le attività legate all’emergenza in Siria.
Se volete seguirla in rete, sul suo sito trovate tutto.
Mettiamoci a tavola e conosciamola meglio
Se fossi un piatto che tipo di piatto saresti e perché?
Se fossi una cosa da mangiare avrei la buccia. Una buccia anche un po’ difficile da togliere, ma se fossi un piatto sarei una cosa semplice e senza sorprese: i perciatelli cacio e pepe.
Una cucina consapevole per te cosa vuol dire?
Sono convinta che la quantità dei nostri rifiuti sia l’indice delle nostre cattive abitudini in cucina. Compro solo quello che so che consumerò. Compro prodotti biologici e di stagione. E sono vegetariana.
Come sei arrivata a questa scelta?
Ho deciso di non mangiare più carne a 15 anni. A quell’età è facile fare scelte drastiche e mantenerle con entusiasmo. Non solo non mangio carne e pesce, ma non compro nulla di ucciso per cui a casa mia son tutti vegetariani, anche se solo part-time. Poi fuori, a pranzo o a cena fuori ognuno mangia quel che vuole.
Siamo vicini a San Valentino, se ti chiedo una ricetta veggy per una cena romantica, cosa mi consigli?
Anni fa ho provato la ricetta di una torta al cardamomo. M’era venuta malissimo: avevo fatto tanta fatica per niente. La mia migliore ricetta per una cena romantica è non cucinare.
Sono stata di recente al Joia, il ristorante di Pietro Leemann. Era tanto tempo che volevo andarci e mi è molto piaciuto, ma più di tutto mi è piaciuto il tempo trascorso a chiacchierare con Maurizio (Maurizio Pesce, suo marito, che
in rete è @pestoverde, nda) tra un piatto e l’altro. Sempre di corsa, spesso quel che ci manca sono proprio le occasioni per far belle chiacchiere.
Quanto è importante per te la tecnologia in cucina? Navighi in internet per cercare ispirazione nelle tue ricette o preferisci libri e riviste?
Non mi piace avere tanti elettrodomestici, cose che si usano una volta all’anno e che occupano tanto spazio in casa. Ho il Bimby, ma ammetto di usarlo meno di quello che potrei.
Quando cerco una ricetta nuova sfoglio libri e riviste, ma poi se ho un dubbio cerco su Google o chiamo un’amica.
Ti confronti con blogger, portali, food magazine sul web? Se sì, quali sono i tuoi link preferiti?
Nel 2008 ho fatto un corso di panificazione con le famosissime sorelle Simili. Al corso, di due giorni, c’era gente da tutta Italia. Non mi ricordo come lo avessi trovato, ma quasi tutti gli iscritti (c’era anche un ragazzo che poi ha aperto un ristorante in Argentina) frequentavano il forum di Cook Around e io, la prima volta che ho infornato il pan de Hojialdre, per capire come farlo ho guardato le foto di una ricetta passo passo su Coquinaria.
Non conta quale sia il vostro sito o blog di riferimento, l’importante è che chi racconta una ricetta l’abbia fatta davvero.
Lasciamoci con qualcosa di dolce o salato… vediamo. Quando il cibo è una coccola/comfort food, tu che cosa ti concedi?
La Nutella. A cucchiaiate, come se fosse gelato.
Ringrazio molto Domitilla per questa intervista e per i consigli che mi ha regalato, ci vediamo presto!