Cucinare con l'acqua: i metodi di cottura light
L'acqua non solo da bere ma anche da cucinare, scopriamo tutti i segreti per usare l'acqua in cucina e salvare la linea
La fashion week a Milano vede sfilare modelle bellissime e magrissime e tutte oltre alle gambe slanciate hanno in comune una bottiglietta di acqua sempre in mano: il loro segreto di bellezza.
Bere tanta acqua è importante ma i benefici si possono ottenere anche direttamente in cucina, infatti il liquido più comune del mondo è una delle basi di tantissimi metodi di cottura tra i più leggeri e salutari; queste cotture sono denominate dolci perché non superano i 100 gradi di temperatura. Ma quali sono questi metodi? Scopriamoli insieme.
Bollitura
Questo metodo di cottura è quello più diffuso e si suddivide in due grandi categorie: gli alimenti immersi con acqua già in ebollizione e immersione a freddo.
Il primo è il metodo più utilizzato soprattutto da noi italiani, infatti la cottura della pasta, dei cereali e delle zuppe, senza dimenticare la sbianchitura, utilizzano il liquido già caldo e in ebollizione.
La seconda tipologia è invece indicata per la preparazione dei brodi e dei legumi secchi permettendo alle sostanze nutritive di passare gradatamente dagli alimenti al liquido.
Vapore
Uno dei metodi di cottura più antichi, largamente utilizzato nella cucina orientale. Questo tipo di cottura garantisce principi nutritivi del prodotto oltre che l’aspetto esteriore. La cottura a vapore è perfetta nelle diete perché non contempla l’aggiunta di grassi in cottura. Questo metodo di cottura è perfetto per la verdura, il riso e il pesce.
Per la cottura a vapore si usa la famosa pentola a pressione, o il più moderno forno con la funzione ad hoc, oppure la vaporiera. Un capitolo a parte lo meritano i cestelli in bambù.
In questo caso gli alimenti vengono suddivisi e cotti a seconda della loro tipologia posizionando in basso gli alimenti che richiedono le temperature più alte e in alto quelle che richiedono un calore più dolce (carne e pesce).
Bagnomaria
É una cottura particolarmente lenta ed è scelta nella preparazione di alimenti a base di uova perché la temperatura inferiore ai 100 gradi permette di controllare la coagulazione delle albumine.
La cottura a bagnomaria può essere effettuata sia sul fornello che in forno, ma il principio è sempre lo stesso, in un recipiente grande viene messa l’acqua e in uno piccolo immerso viene inserito l’alimento da cuocere. Cambiano però le temperature, la prima non supererà i 95 gradi, il secondo i 150.
Cottura Affogata
Questo tipo di cottura richiede l’immersione dell’cibo, di solito carne o pesce, in una quantità minima di acqua precedentemente aromatizzata, mantenendo poi una temperatura costante a 70-85 °C per tutto il tempo di cottura.
E voi, che cottura dolce utilizzate nelle vostre diete?