Foie Gras: gli chef stellati continuano ad alimentare la pratica brutale vietata in Italia

L’approfondimento (con interviste) di Vanity Fair.

 

Il 25 novembre si è tenuta la giornata mondiale contro il Foie Gras. Che cos’è? E’ il fegato d’oca o anatra che durante la sua vita viene nutrita con cibi ipercalorici in modo da far andare il fegato incontro a steatosi, un accumulo di grasso nel fegato. La pratica, eticamente parlando, è più che discutibile: il procedimento messo in atto per nutrire l’oca in questo modo si chiama gavage e consiste nel mandare il cibo giù per un tubo messo in gola all’oca per 9-21 giorni, provocando dolore all’animale.

Oltre alla considerazione che, di fatto, si sta procurando una malattia all’oca in quanto la steatosi è una patologia degenerativa del fegato. Questo spiega perché in molti paesi sia vietata la produzione del Foie Gras, per esempio in Italia non si può produrre il Foie Gras… ma lo possiamo importare: meraviglie della coerenza italiana, vero? Anche se di coerenza pecchiamo anche in altri paesi: il Consiglio Europeo per la Protezione degli animali d’allevamento ha sì vietato la produzione di Foie Gras, tranne là dove è pratica comune la sua produzione e dove si fanno ricerche per trovare metodi alternativi al gavage.

Una ricetta a base di Foie Gras

Una ricetta a base di Foie Gras

Poi ci sono anche paesi dove è vietata anche la vendita del Foie Gras, vedi per esempio la California. Il Foie Gras è un prodotto del tutto superfluo, si può vivere tranquillamente senza, solo che le sue peculiarità fanno sì che in pochi al mondo vogliano rinunciare a questa “prelibatezza”. E fra di essi ci sono proprio gli stessi chef.

Vanity Fair, infatti, ha infatti realizzato un’interessante inchiesta: se è vero che in Italia alcune grandi aziende come Coop e Eatalay da tempo non lo vendano più, gli chef stellati continuano ad usarlo impunemente. Questo perché per loro il Foie Gras è parte integrante della storia della cucina, un ingrediente che nel menu non può assolutamente mancare.

Per sapere cosa hanno risposto questi chef stellati sulla spinosa questione del Foie Gras, vi invitiamo a leggere tutta l’inchiesta di Vanity Fair. In generale si hanno due posizioni opposte: chi vi ha rinunciato per motivi etici, ma confessa di aver dovuto lavorare sodo per convincere la clientela che lo richiedeva e non lo trovava più sul menù e chi invece continua ad usarlo perché non solo è un caposaldo della cucina, ma i clienti continuano a chiederlo e non vedono il motivo di toglierlo dal menù. Altrimenti, sostengono, bisognerebbe togliere anche altri cibi non etici.

Foto: Wikimedia