La ribollita del Guardian con parmigiano e senza cavolo nero fa infuriare l’Italia
Ma che davvero?
La ribollita è un tipico piatto toscano che tutto il mondo ci invidia e tenta di copiarci. Male però, come spesso accade quando si parlare di piatti Made in Italy. Il Guardian, ad esempio, dà una versione di questa gustosissima zuppa, che in Toscana è un vero e proprio cult, da non toccare assolutamente, che però non ha niente a che vedere con l’originale. E come se noi ci mettessimo a modificare la loro ricetta del pudding: sarebbero contenti? Io credo proprio di no e allora perché loro fanno questi orrori con i nostri piatti?
La ribollita è un piatto contadino, una ricetta perfetta per non buttare via niente. E’ un piatto di verdure, con olio di oliva che deve essere aggiunto alla fine, per non nascondere i sapori. Così come i sapori non devono essere nascosti dal parmigiano, che assolutamente non deve essere aggiunto nella ricetta originale della ribollita.
Secondo il Guardian, invece, non si fa per niente così. Anzi, il formaggio grattugiato è d’obbligo, mentre il cavolo nero, che solitamente viene usato per fare la ribollita, in realtà può non essere presente tra gli ingredienti. Possiamo sempre metterci la verza al suo posto, non vi pare? Eppure anche i bambini sanno che cambiando gli ingredienti il piatto cambia!
“La ribollita sarebbe meravigliosa anche senza l’aggiunta di una crosta di parmigiano che le dà una certa profondità di gusto, ed inoltre è una soluzione per utilizzare per non buttare via una cosa che altrimenti andrebbe sprecata“. Il Guardian svela anche gli ingredienti necessari per preparare la ribollita. Il Guardian… Perché?
“Olio d’oliva per cucinare, 2 cipolle rosse, 3 spicchi d’aglio, 1 carota, 6 gambi di sedano, 1 mazzetto di prezzemolo, 400 g di pomodori pelati, 1 patata, 1 crosta di parmigiano (opzionale), 400 g di fagioli bianchi, 400 g circa di cavolo nero o verza, 2 litri di brodo vegetale, 4 fette di pane (meglio se un po’ stantio), olio extravergine d’oliva, da aggiungere alla fine“.
Se voi volete prepararla, seguite la ricetta dei nostri amici di Dissapore, non quella del Guardian!