Mangereste mai un “uovo nero vecchio 100 anni”?
In realtà si chiama pidan ed è una prelibatezza tipica della Cina: ecco come si prepara!
Cosa direste se a tavola vi portassero un uovo che, dalla consistenza, sembra sodo, ma che in realtà, al posto del classico colore candido dell’involucro e dell’arancione intenso del suo cuore, proponesse un forte colore scuro? Probabilmente siete in un ristorante cinese o a casa di un amico con la passione per la cucina cinese, perché quello che avete di fronte non è un uovo andato a male, ma il pidan o uovo centenario.
Il pidan, in realtà, è un uovo conservato in una maniera molto particolare, con un processo di fermentazione che gli dà quel colore: è una specialità nella cucina cinese ed è considerato una prelibatezza. Diverse ricette: una prevede l’uso di uova di anatra e, raramente, uova di gallina: queste vengono lasciate circa 100 giorni in un composto formato da acqua, sale, carbone e ossido di calcio. L’altra prevede di far bollire del tè, aggiungendo poi dentro calce, creta, cenere e sale. Le uova vengono rotolate in questo composto e poi coperte di foglie di semi di riso.
Proprio per una reazione chimica con questi componenti, il bianco dell’uovo diventa di un colore gelatinoso e il tuorlo diventa molto scuro. E’ un piatto davvero molto antico e fu scoperto per caso, secondo la leggenda, da un contadino che dimenticò delle uova a bagno in una vasca di calce.
Ma è buono l’uovo centenario? Il suo odore è quello di zolfo e ammoniaca, mentre il suo sapore pare essere più appetibile: l’albume è praticamente insapore, mentre il tuorlo ha un gusto molto forte, come di formaggio stagionato.
Se avete il coraggio di non fermarvi all’apparenza…