Pasqua senza sprechi. 5 consigli per affrontarla consapevolmente
Quella di quest'anno sarà una Pasqua diversa. Possiamo renderla migliore evitando gli sprechi
Una Pasqua diversa si avvicina e mentre le tavole si preparano ad accogliere uova sode e di cioccolato, torte salate, formaggi e verdure di stagione, è importante ricordare che ciascuno, nel proprio piccolo, può fare qualcosa per evitare sprechi ed eccessi, nel rispetto dell’ambiente e del prossimo, anche e soprattutto in questo momento particolare.
Too good to go, l’app contro gli sprechi alimentari, ha raccolto 5 consigli perché quest’anno il pranzo di Pasqua possa essere il primo o uno dei tanti passi verso una maggiore sostenibilità e consapevolezza nei consumi.
1 – Scegliere prodotti a km zero e di stagione
Scegliere prodotti a chilometro zero e di stagione non aiuta solo l’economia locale, messa a dura prova dalla situazione attuale, ma anche l’ambiente, perché contribuisce a ridurre l’inquinamento dovuto al trasporto, che spesso grava anche sul portafoglio. A questo si affianca l’importanza dal punto di vista nutrizionale. La natura, infatti, fa crescere gli alimenti in periodi specifici per sopperire a carenze che dobbiamo affrontare mese dopo mese. Ad aprile, per esempio, via libera agli asparagi ricchi di vitamine e antiossidanti.
2 – Fare la spesa in modo consapevole
Mai come in questo periodo è importante fare la spesa in modo consapevole, non solo evitando imballaggi inutili e acquisti eccessivi, ma anche con lista alla mano per acquistare solo il necessario, ridurre gli sprechi e i viaggi verso il supermercato. Infine, è importante prestare molta attenzione alle date di scadenza, così da non acquistare cibi che deperiranno prima del loro effettivo utilizzo: basti pensare ai tanti prodotti freschi presenti sulle tavole pasquali, dalla verdura ai latticini, passando per le uova.
3 – Congelare o riutilizzare in modo creativo il cibo avanzato
Se si è acquistato un alimento prossimo alla scadenza, si può sempre congelare: la carne e il pesce crudi in questo modo possono durare fino a 4-5 mesi in più (rispettivamente 12 e 20 mesi se sottovuoto). Inoltre, gli alimenti, una volta scongelati e cotti, possono essere ricongelati.
E se avanza qualcosa, via libera alla creatività: una torta salata come la classica pasqualina, per esempio, può essere tagliata a cubetti, riscaldata e riproposta come aperitivo durante il pranzo di Pasquetta.
Anche le fette di pane avanzate possono essere salvate dal cestino: basta abbrustolirle e condirle con un goccio d’olio e pomodorini, per preparare una buonissima bruschetta. E se rimangono una patata, due zucchine, un pomodoro e un peperone? Preparate una ratatouille di verdure come contorno: basta tagliare tutto a fettine e cuocere lentamente in padella con olio e sale, aggiungendo un po’ d’acqua quando il preparato inizia ad asciugarsi troppo.
4 – Imparare a leggere le etichette per evitare sprechi
Ogni alimento in vendita deve riportare la data di scadenza, ma c’è differenza tra la Data Limite di Consumo (DLC), ossia la data oltre la quale i cibi non sono più considerati adatti all’alimentazione, e il Termine Minimo di Consumo (TMC), spesso contraddistinto dalla dicitura “da consumarsi preferibilmente entro”. In quest’ultimo caso, infatti, non viene segnalata una vera e propria scadenza, ma un periodo oltre il quale l’alimento potrebbe aver perso alcune proprietà, ed è quindi importante valutare di persona. Nel caso delle uova, per esempio, per scoprire se sono ancora buone da cucinare è sufficiente riempire una ciotola con dell’acqua ed immergere l’uovo: se va a fondo poggiandosi su un lato è ancora fresco, mentre se lo fa rimanendo dritto va consumato il prima possibile. Se invece galleggia, purtroppo, non può più essere utilizzato.
5 – Conservare i cibi nel modo corretto
Anche il modo nel quale si organizza il proprio frigorifero può aiutare a evitare gli sprechi, sia prima che dopo il pranzo pasquale. È importante dividere i cibi cotti da quelli crudi, per esempio, ma anche utilizzare ogni scomparto nel modo corretto: sulla porta, che subisce il maggior shock termico, è meglio mettere gli alimenti che si consumano in pochi giorni o che sono difficilmente deperibili, nei cassetti, invece, dove l’ambiente è leggermente più umido, la frutta e la verdura. Non solo, è importante anche utilizzare i materiali corretti per la conservazione dei cibi, in modo che durino più a lungo: i formaggi freschi, per esempio, possono essere avvolti nella pellicola trasparente, che consente lo scambio di ossigeno e di vapore acqueo, mentre per quelli stagionati è ideale la carta frigo.