Patatine in busta, creano davvero dipendenza? Ecco cosa hanno scoperto i ricercatori

Se lo sono chiesto delle squadre di ricercatori

Fin da quando eravamo bambini, le patatine in busta sono uno sfizio a cui è impossibile resistere. Una tira l’altra, si dice, ed è proprio così! Acquistabili presso centri commerciali e bar, sono declinate in numerosi gusti e formati da poter riempire una dispensa. Tuttavia, c’è una domanda a cui molti non sanno dare risposta: perché risulta difficile smettere di mangiarle? Sul serio hanno una concentrazione di sapore e gusto che crea dipendenza?

Patatine in busta per qualsiasi consumatore

Ebbene, la risposta è sì: talvolta la concentrazione di sapore, accentuato dal sale, e la croccantezza generano assuefazione. Una perfetta combinazione volta a soddisfare ogni genere di palato. In commercio esistono varianti per qualsiasi consumatore, dal più raffinato al più “eccentrico”.  

Il “crock” stuzzica

Contenuto busta patatine

Da tantissimi anni accompagnano i nostri spuntini, merende e pranzi. Ma in tempi recenti troviamo le patatine in busta anche in ricette per impreziosire le pietanze. La soglia sottile e al contempo consistente, nonché il rumore provocato, il cosiddetto “crock”, mentre vengono assaporate, costituiscono dei punti di forza.

Secondo alcuni ricercatori, mangiarle in maniera costante, che contribuisce al sovrappeso e infine conduce all’obesità, è principalmente legato alla presenza del sale in quantità industriale. Abbinato a grassi saturi e zucchero, compone un mix a cui è arduo rinunciare.

I rischi associati

Aperta busta patatine

Un altro studio americano sostiene che le patatine abbiano una concentrazione d’amido eccessiva, con una quasi assenza di sostanze nutritive. Il loro elevato indice glicemico è associabile ad un incremento dei rischi di obesità, malattie cardiache e diabete.

Patatine in busta: la Reazione di Maillard

Buste patatine al centro commerciale

Inoltre, tra le componenti che arrecano maggiormente danno alla nostra salute c’è l’acrilammide. Tale sostanza, in base ad alcune ricerche, incrementerebbe in alcuni casi la possibilità di contrarre il cancro. Il composto mutageno prodotto viene a crearsi nel momento in cui la frittura avviene ad elevate temperature, data la Reazione di Maillard tra amminoacidi e zuccheri. In definitiva, si consiglia di limitarne il consumo.